Diocesi: Milano, sul mensile “Il Segno” dossier sui minori stranieri non accompagnati. Intervento di padre Costa sul Sinodo

“Non sono affatto un’emergenza, nonostante le cifre (20mila presenze a giugno 2023, 100mila in totale negli ultimi 10 anni). Sono invece un fenomeno ‘non gestito’, dove si rischia di farli scivolare nel circuito criminale e comunque di perdere le loro preziose potenzialità”. È la sintesi dell’inchiesta di copertina de “Il Segno”, mensile della diocesi di Milano, di dicembre, dedicata ai così detti minori stranieri non accompagnati. “In maggioranza 16-17enni, hanno in genere dietro alle spalle un viaggio molto pericoloso da Paesi africani o asiatici, ma anche un progetto migratorio ben definito in testa. Vogliono emergere, lavorare, mandare soldi alla famiglia rimasta in patria. Sono insomma pieni di vita e affamati di futuro”. Tuttavia, “molte cose non funzionano nella fase cruciale della prima accoglienza: questa dovrebbe essere a carico dello Stato, ma il più delle volte ricade sui Comuni, che per carenza di risorse o di organizzazione non sempre riescono a garantirla, lasciando i migranti al loro destino. Che spesso significa cadere nell’illegalità”. Nell’inchiesta parlano l’assessore comunale Lamberto Bertolè, don Claudio Burgio presidente dell’associazione Kairos e gli operatori dei servizi di Caritas Ambrosiana “che più di 20 anni fa hanno creato risposte al fenomeno quando ancora non era stato individuato come tale”. E parlano anche il giovane afghano Mina e la famiglia Ghezzi che lo ha accolto in casa propria.
Nelle pagine dei commenti: il teologo ed esperto di dialogo ecumenico Brunetto Salvarani denuncia come il conflitto Israelo-palestinese si stia trasformando in una apocalittica guerra etnico-religiosa che evoca gli spettri del post 11 settembre; mentre il gesuita Giacomo Costa, rileva come la recente sessione del Sinodo universale (di cui è segretario generale) “abbia mostrato una Chiesa molto meno occidentale-centrica e abbia rappresentato un momento forse decisivo per assegnare uno spazio maggiore e più qualitativo alle donne nel mondo cattolico”.

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