Myanmar: attaccato il centro di pastorale di Loikaw, vescovo e sacerdoti hanno dovuto lasciare il complesso per motivi di sicurezza

Mons. Celso Ba Shwe, vescovo di Loikaw (Foto Diocesi di Loikaw)

Il 26 novembre l’esercito della giunta militare ha sparato “intenzionalmente e più volte con pezzi di artiglieria da 120 mm” sul Centro Pastorale di Loikaw, diocesi cattolica che si trova nello stato di Kayah, in Myanmar. Il tetto della cappella del Centro Pastorale è stato colpito e il soffitto è stato distrutto dai proiettili dell’artiglieria. Quindi, per motivi di sicurezza, il vescovo e i sacerdoti hanno deciso di lasciare oggi il Centro Pastorale. Poco prima della loro partenza, sono arrivati 50 soldati e lo hanno occupato per usarlo come rifugio. “Per favore, continuate a ricordarci nelle vostre preghiere”. E’ il messaggio giunto questa notta al Sir dal vescovo di Loikaw, mons. Celso Ba Shwe, tramite la conferenza episcopale birmana. “L’esercito birmano – si legge nel messaggio – ha tentato per 3 volte di impadronirsi del complesso della Cattedrale di Cristo Re nella diocesi di Loikaw, eppure il vescovo e i sacerdoti residenti si sono sforzati di convincere i generali dell’importanza dei siti religiosi e hanno chiesto loro di risparmiare il luogo”. Lo Stato di Kayah è il più piccolo del Myanmar e con i suoi circa 300.000 abitanti, copre un’area di 4.500 metri quadrati ed è prevalentemente collinare e montuoso. Con l’intensificarsi dei conflitti armati nel mese di novembre, oltre l’80% della popolazione urbana e rurale dello Stato è sfollata. L’11 novembre circa 800 abitanti della città hanno trovato rifugio nel Complesso di Cristo Re portando a 1.300 il numero complessivo delle persone che sono state ospitate nel centro. La giunta militare birmana ha utilizzato armi pesanti, aerei da combattimento, veicoli blindati, missili balistici e sistemi di difesa mobile. Di conseguenza, le persone sono fuggite dalle loro residenze e sono andati in direzioni diverse. Alcuni sono fuggiti nella parte settentrionale dello Stato, alcuni a Ye Phyu, Hsi-hseng e in altre località dello Stato Shan. La diocesi fa sapere che tra i profughi c’erano anziani, disabili, donne, alcuni giovani rimasti fino a ieri presso il Centro Pastorale di Loikaw. In tutto 82 persone, compresi 10 sacerdoti, 16 religiosi e alcuni dipendenti.

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