Ucraina: conclusa la visita ufficiale in Vaticano del Consiglio panucraino delle Chiese. Discusse con il Papa anche le deportazioni dei cittadini ucraini e dei bambini 

Consiglio Panucraino delle Chiese (Foto Sir)

“Ritorno in patria dei cittadini ucraini deportati dalle autorità di occupazione della Federazione Russa, in particolare dei bambini, e la possibilità di mediazione e di assistenza per la liberazione e il ritorno a casa dei prigionieri di guerra ucraini e di quelli ingiustamente incarcerati garantendo i loro diritti in conformità alle norme umanitarie internazionali”. Sono alcune delle questioni al centro dell’incontro di ieri del Consiglio Panucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose con Papa Francesco. Della delegazione – si legge in una nota diffusa dal Segretariato dell’arcivescovo maggiore di Kiev a Roma – hanno fatto parte Marcos Hovhannisyan, vescovo della diocesi ucraina della Chiesa Apostolica Armena; Epiphaniy, Primate della Chiesa Ortodossa dell’Ucraina, Metropolita di Kyiv e di tutta l’Ucraina; Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco-cattolica Ucraina; Mieczysław Mokrzycki, arcivescovo metropolita della Chiesa cattolica romana a Leopoli; Valerii Antoniuk, capo dell’Unione Panucraina delle Chiese dei cristiani evangelici Battisti; Yaakov Dov Bleich, presidente dell’Unione delle Organizzazioni religiose ebraiche dell’Ucraina, capo rabbino di Kyiv e dell’Ucraina; Akhmed Tamim, capo dell’Amministrazione religiosa dei musulmani ucraini, Supremo Muftì dell’Ucraina. “Vi ringrazio per questa vostra unità, significa molto per me”, ha detto il Papa. “Ricorda i bambini di una famiglia, dove uno è lì, l’altro è altrove, ma quando la mamma è malata tutti si riuniscono”. La delegazione si è poi incontrata con il Segretario di Stato della Santa Sede, il Cardinale Pietro Parolin, e il Segretario per i Rapporti con gli Stati, l’arcivescovo Paul Gallagher e durante l’incontro si è parlato dei “possibili ulteriori passi volti a raggiungere una pace duratura”. Nel suo intervento il cardinale Parolin ha osservato: “La guerra è un’offesa a Dio. Vi assicuro che ogni mattina, quando ci riuniamo alla Segreteria di Stato, preghiamo per l’Ucraina pensando a come possiamo aiutare l’Ucraina e cosa possiamo fare per portare in Ucraina una pace giusta”. La delegazione del Consiglio ha inoltre avuto incontri con alcuni capi di dicastero poi, in occasione ieri della conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, i membri della delegazione hanno assistito alla preghiera di Papa Francesco nella Basilica romana di San Paolo fuori le mura.

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