Tragedia Rigopiano: Valastro (Cri), “a 6 anni da allora, ricordiamo l’impegno di Gabriele e il valore eterno del volontariato”

“Una slavina si stacca da una cresta montuosa e investe l’Hotel Rigopiano di Farindola, in Abruzzo. 40 persone, di cui 4 bambini, restano intrappolate da 120mila tonnellate di ghiaccio. Il bilancio finale di questa tragedia è di 29 morti. 11 i sopravvissuti. È il 18 gennaio 2017”. Lo ricorda oggi, nel sesto anniversario del disastro, la Croce rossa italiana (Cri).
Sono stati 250 i volontari e gli operatori della Cri impegnati durante questa emergenza, resa ancor più grave dalle scosse di terremoto che fecero vibrare il Centro Italia. “Tra loro – ricorda la Croce rossa – c’era Gabriele D’Angelo, volontario della Cri, che lavorava come cameriere presso la struttura alberghiera poi travolta dalla neve. Si mise a disposizione fin dai primi, drammatici momenti di questa vicenda, attivando i soccorsi e chiedendo l’evacuazione dell’hotel, ma perse la vita”.
“Oggi, a sei anni dalla tragedia di Rigopiano, ricordiamo l’impegno di Gabriele – dichiara Rosario Valastro, presidente della Croce rossa italiana – e di quanti, come lui, mostrano quotidianamente la bellezza del volontariato: la forza di chi vuole aiutare, salvare vite, dare il meglio in ogni circostanza, davanti a qualsiasi ostacolo. Il suo spirito è quello di tutti i volontari e le volontarie della Croce rossa italiana, un valore eterno ed indissolubile”.

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