Cristiani perseguitati: Acs, nel 2021 raccolti oltre 133 milioni di euro in donazioni. Italiani hanno donato 5,7 milioni

foto SIR/Marco Calvarese

Oltre 133 milioni di euro in donazioni (nel 2020 erano stati 122,7) a sostegno dei cristiani perseguitati e sofferenti nel mondo. In particolare, i benefattori italiani hanno contribuito con oltre 5,7 milioni di euro (+9,2% rispetto al 2020). È quanto l’organizzazione cattolica internazionale e fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) ha ricevuto nel 2021. Un dato cresciuto grazie alla generosità dei benefattori di più di 23 Paesi che consentito ad Acs di sostenere progetti per un totale di 105,9 milioni di euro. “Un sostegno eccezionale” il commento del presidente esecutivo internazionale, Thomas Heine-Geldern, anche perché giunto durante il secondo anno della pandemia da Covid-19. Gli effetti della pandemia in molti Paesi in via di Sviluppo hanno richiesto una risposta energica da parte di Acs, con progetti mirati del valore di 9,7 milioni di euro. Dei 105,9 milioni di euro, 92,8 milioni (87,6%) hanno finanziato 5.298 progetti in 132 Paesi in cui la Chiesa soffre persecuzioni o povertà estrema. Altri 13,1 milioni (12,4%) sono stati utilizzati per adempiere alla missione di informazione, advocacy e preghiera di Acs, ad esempio attraverso la produzione e distribuzione del “Rapporto sulla libertà religiosa”. Un’eccedenza di 4,6 milioni di euro è stata inoltre destinata ai progetti per l’anno 2022. Sul totale di 128,5 milioni di euro spesi, 8,6 milioni di euro (6,7%) sono stati destinati all’amministrazione e 14 milioni di euro (10,9%) alle relazioni con i donatori e alla raccolta fondi. Come di consueto, le donazioni ad ACS sono state effettuate da privati, in quanto la fondazione non accetta sussidi pubblici, salvo documentate eccezioni. L’India è in testa alla classifica per importo totale dei progetti finanziati, con oltre 12 milioni di euro. Lo Stato asiatico è seguito da Ucraina, Libano, Siria e Repubblica Democratica del Congo.

(Foto Acs)

Dal punto di vista geografico spicca l’Africa, che ha ricevuto il 30,7% degli aiuti, mentre Asia e Oceania sono al secondo posto (22,3%). In Medio Oriente (16,9% degli aiuti) Acs ha proseguito il suo impegno, in particolare in Libano, Siria e Iraq, dove la fondazione ha finanziato progetti per sostenere i cristiani che intendono restare nelle rispettive patrie nonostante persecuzioni, guerre e crisi economiche. In linea con la missione pastorale di Acs, il finanziamento ha compreso la formazione di sacerdoti e religiosi, la fornitura di mezzi di trasporto (ad es. auto o barche per parrocchie situate in territori remoti) e la costruzione e ristrutturazione di chiese. Nel 2021 Acs ha sostenuto l’acquisizione di 1.338 veicoli e ha contribuito alla costruzione di 307 chiese, 157 monasteri e noviziati, 295 centri pastorali e 52 seminari. La fondazione ha inoltre distribuito aiuti finanziari ai sacerdoti che prestano servizio nelle comunità oppresse e povere. Un totale di 52.879 sacerdoti in Africa, Asia, Europa orientale, America Latina e Medio Oriente hanno ricevuto offerte per la celebrazione di Messe. Questi dati dimostrano che circa un sacerdote su otto nel mondo ha beneficiato di questo aiuto. Nel 2021 Acs ha finanziato la formazione di 13.381 seminaristi, circa uno su otto nel mondo. Sempre lo scorso anno Acs ha finanziato progetti in un totale di 1.181 diocesi. Considerando che la Chiesa riconosce 3.026 territori ecclesiastici, la fondazione pontificia ha aiutato direttamente una diocesi cattolica su tre nel mondo. “La generosità dei donatori di Acs continua a fare la differenza nella vita dei cristiani perseguitati, discriminati e poveri. Queste comunità sono per noi fonte di ispirazione, per il modo in cui vivono la fede nonostante difficoltà inconcepibili per noi occidentali. Noi inviamo aiuti materiali, loro ricambiano con l’esempio e la gratitudine che si converte in preghiera”, commentano Alfredo Mantovano e Alessandro Monteduro, rispettivamente presidente e direttore di Acs Italia. “Nel 2021, come negli anni precedenti sin dal lontano 1963, l’Ucraina è stato uno dei Paesi che ha beneficiato maggiormente dei finanziamenti di Acs. Il fatto di disporre di così tanti progetti e partner sul campo ci ha consentito di intervenire tempestivamente nel 2022, appena è iniziata la guerra”, concludono Mantovano e Monteduro.

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