Ucraina: portavoce Patriarca di Mosca su sanzioni Ue a Patrairca Kirill, “più sono indiscriminate, più lontana è la pace”

La Chiesa ortodossa russa esprime scetticismo rispetto alla proposta della Commissione europea di imporre sanzioni al Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia. “Vorrei ricordare agli autori delle iniziative sanzionatorie – scrive su Telegram Vladimir Legoyda, presidente del Dipartimento per i rapporti tra Chiesa e società e mass media del Patriarcato di Mosca – che il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia proviene da una famiglia i cui membri sono stati repressi per decenni per la loro fede e posizione morale in tempi di ateismo militante e comunista. E nessuno di loro temeva la reclusione e persino l’esecuzione. E quindi, bisogna essere assolutamente ignari della storia della nostra Chiesa per cercare di spaventare i suoi chierici e inserirli in alcune liste”. La Commissione europea ha proposto di sanzionare il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill, nell’ambito di un sesto pacchetto di misure in risposta alla guerra in Ucraina, secondo un documento visionato oggi dall’Afp. La nuova lista, che dovrà ancora essere approvata dagli Stati membri, comprende 58 personalità da sanzionare, tra cui molti soldati russi, ma anche moglie e figli del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Commentando questa proposta, Legoyda ha affermato: “Più le sanzioni sono indiscriminate, più sono distaccate dal buon senso e più lontana è la pace, per la quale la Chiesa ortodossa russa ha pregato durante ogni liturgia con la benedizione del Santo Patriarca, mantenendo le sue parole con l’assistenza a tutti coloro che hanno subito il conflitto ucraino”.

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