Cinema: David di Donatello, “È stata la mano di Dio” di Sorrentino miglior film e regia. Franceschini (min. Cultura), “verso una nuova stagione di ottimismo”

(Foto Gianni Fiorito)

“È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino si è aggiudicato i David di Donatello come miglior film e regia dell’anno. L’autore napoletano ha ottenuto con il suo film più personale i due riconoscimenti più importanti dell’Accademia del cinema italiano; nella cerimonia condotta dagli Studi di Cinecittà da Carlo Conti e Drusilla Foer, in diretta su Rai Uno, “È stata la mano di Dio” si è aggiudicato anche i David Giovani, per la fotografia – in ex aequo anche a “Freaks Out” – e per l’attrice non protagonista Teresa Saponangelo.
Dominatore della serata, per numero di statuette vinte, è di certo Gabriele Mainetti con il suo “Freaks Out”. Il regista romano, forte delle 16 candidature, ha portato a casa riconoscimenti per scenografia, fotografia, effetti visivi, trucco e acconciatura. A questi si aggiunge anche il David come miglior produzione condiviso dal team Lucky Red, Goon Film e Rai Cinema.
Migliori attori di questa 67ª edizione dei David sono Silvio Orlando per “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo e la diciassettenne Swamy Rotolo per “A Chiara” di Jonas Carpignano. Attore non protagonista, oltre alla citata Saponangelo per “È stata la mano di Dio”, è stato incoronato Eduardo Scarpetta per “Qui rido io” di Mario Martone.
La miglior sceneggiatura originale è del dramma carcerario “Ariaferma”, mentre il miglior copione non originale è quello del film “L’Arminuta”, adattamento dell’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio. Ancora, successo per “Ennio” di Giuseppe Tornatore, omaggio all’indimenticato maestro Ennio Morricone: il film ha conquistato i David per le categorie documentario, montaggio e suono. Infine, nel corso della cerimonia assegnati tre premi speciali alla carriera: alle attrici romane Giovanna Ralli e Sabrina Ferilli, come pure al regista napoletano Antonio Capuano.
La 67ª edizione dei David di Donatello è stata aperta dal saluto del ministro Dario Franceschini, il quale ha dichiarato: “Sono stati due anni terribili. Il cinema ha attraversato con grande spirito di adattamento questo deserto. Ora andiamo verso una nuova stagione di ottimismo”. Il ministro ha poi sottolineato che il Governo metterà in campo numerose risorse per il rilancio del settore, a cominciare dai 300 milioni di euro per Cinecittà. Alla domanda di Conti sulla crisi delle sale, Franceschini ha risposto che “ci saranno investimenti di Stato per l’ammodernamento delle sale”, ma che occorre lavorare anche sul riaffermare nel pubblico, soprattutto nei giovani, il valore della visione come esperienza collettiva e non individuale.

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