Costa Rica: vescovi, “è tempo di un cambiamento effettivo per superare il divario sociale”

Incontrare, ascoltare e discernere. I tre verbi indicati da Papa Francesco per il cammino sinodale sono alla base del messaggio diffuso ieri a conclusione dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale della Costa Rica (Cecor), dedicato a una “lettura” del contesto sociale e politico del Paese, che si avvia a vivere il secondo turno delle elezioni presidenziali. “Vogliamo che la nostra società cammini in comunione, con la partecipazione di tutti, alla ricerca del bene comune”, si legge nella nota, firmata dal presidente della Cecor, mons. José Manuel Garita, vescovo di Ciudad Quesada, e da tutti gli altri vescovi del Paese.
“La situazione attuale in Costa Rica mostra un numero crescente di povertà, povertà estrema e disoccupazione; molti dei nostri fratelli sono esclusi, è tempo di incontrarci tutti, non c’è spazio per gli indugi. Sono necessarie decisioni coraggiose, molte delle quali dovranno essere prese dai nuovi governanti”, scrivono i vescovi. È tempo di “un cambiamento effettivo, che permetta il necessario incontro tra tutti, che superi il profondo divario sociale, che ci pone dolorosamente come uno dei Paesi più diseguali del continente. È tempo di un incontro tra le diverse forze politiche che hanno presentato le loro proposte nel processo elettorale, alcune delle quali sono state scelte per avere rappresentanza nell’Assemblea legislativa”.
La Cecor invita a prestare ascolto alla delusione della gente in politica, evidenziata dal 40% di astensionismo alle ultime elezioni, perché “sono innegabili il distanziamento e la sfiducia nei confronti della classe politica che non mantiene le promesse loro fatte”.
Perciò “l’ascolto diventa essenziale per capire i cittadini” e “ci invita ad aprire il nostro cuore per diventare una cosa sola con chi soffre, con chi ha difficoltà”. Il discernimento, poi, “si chiama anche a incontrare e ascoltare coloro che si sono sentiti emarginati o che si sono allontanati, perché i nostri atteggiamenti non sono conformi a ciò che il Signore ci chiede nel Vangelo”. Concludono i vescovi: “Abbiamo l’impegno di contribuire a migliorare la vita nella società, sia cattolici, credenti in generale e persone di buona volontà: solo così possiamo incontrarci e sentirci ascoltati per discernere la retta via che ci porta a essere un Paese migliore”.

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