Festival Dottrina sociale: Besseghini (Arera), “per le comunità energetiche serve costruire dei sistemi che siano di facile adesione”

(Foto: Valentina Zamboni)

(da Verona) “È fondamentale che quello delle comunità energetiche sia un modello perseguibile rapidamente, in cui non venga richiesto a chi decide di aggregarsi di fare tutta una curva di apprendimento per capire quale potrà essere il modello con il quale costruire la comunità energetica. Dobbiamo riuscire a costruire dei sistemi che siano di facile adesione, di cui siano immediatamente percepibili i benefici ai consumatori e agli utenti”. Lo ha affermato Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), intervenendo oggi pomeriggio in videocollegamento al panel “L’energia che unisce: le reti, i territori e l’ambiente” nell’ambito della seconda giornata della XII edizione del Festival della Dottrina sociale al Palaexpo Verona Fiere.
Besseghini ha rilevato che “nel termine ‘comunità energetica’, la parte complicata non è la parte ‘energetica’ ma la parte ‘comunità’”. “Costruire le comunità, fare in modo che si consolidi una rete sociale sottostante e che si perseguano obiettivi che non siano ‘semplicemente’ quelli del gruppo d’acquisto richiede uno sforzo e un lavoro non trascurabile”, ha proseguito il presidente di Arera. Nel suo intervento, Besseghini si è soffermato su diversi aspetti che hanno a che fare con l’ambito energetico. “Dare uno spazio sempre maggiore alle rinnovabili e fare in modo che siano in grado di dare un segnale di prezzo”, sono due elementi evidenziati dal presidente di Arera, secondo cui “è fondamentale che le rinnovabili, ad un certo punto, siano in grado di dare un segnale di prezzo al consumatore finale”. “Abbiamo sempre un trilemma – ha spiegato – con cui ci confrontiamo: sicurezza della fornitura, costo dell’energia e sostenibilità ambientale. Le rinnovabili hanno traiettorie importanti nello sviluppo del nostro mix energetico perché soddisfano queste condizioni”. “Che l’evoluzione delle rinnovabili sia tale da dare anche un segnale di prezzo al consumatore credo sia ineludibile”, ha proseguito, notando però che “è curioso che questo lo si chiede a distanza di un anno e mezzo da quando invece incentivavamo le rinnovabili”.

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