Cammino sinodale: mons. Bulgarelli (Cei), “non aver paura di intercettare chi è lontano”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Con il Cammino sinodale stiamo vivendo qualcosa di indispensabile per la vita delle comunità cristiane: non dobbiamo avere paura di intercettare chi è al di là di noi e del nostro mondo”. Lo ha affermato mons. Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale e sottosegretario della Cei, per il quale “questo percorso avviato nelle chiese locali deve servire a creare connessioni e a riconciliare gli opposti”. Intervenendo al convegno “Utente e password. Connessioni e profezia”, organizzato a Roma dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, mons. Bulgarelli ha ricordato che il Cammino sinodale “non è sociologia teologica, non è un evento o una teoria, ma l’occasione per rigenerare le comunità e scoprire al bellezza di essere Chiesa”. Per questo occorre “uscire dalla logica del ‘si è sempre fatto così’, immaginare con creatività, diventare capaci di incontrare e dialogare”, ha ribadito il sottosegretario della Cei che ha messo in guardia dal rischio di chiusure: “Più una Chiesa si isola, più diventa museo”. È necessario invece creare connessioni con tutti, a partire dai giovani e dalle famiglie che “non sono temi da affrontare ma persone che camminano con noi”. Su questo fronte, i comunicatori possono giocare un ruolo fondamentale. Di qui l’appello di mons. Bulgarelli a raccontare che il Cammino sinodale non vuole spiegare “cosa è la sinodalità, ma capire come si annuncia il Vangelo insieme”.

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