Suicidi: Osp. Bambino Gesù, “tra il 2011 e il 2018 aumentate di 20 volte consulenze effettuate in urgenza da neuropsichiatri infantili. Situazione aggravata dal Covid”

“Il suicidio costituisce la seconda causa di morte nei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni e l’autolesionismo colpisce in Europa circa 1 adolescente su 5. Le misure restrittive durante la pandemia da Sars-Cov2 hanno impattato significativamente sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti portando ad un aumento delle richieste di aiuto per le forme più gravi di psicopatologia: l’autolesionismo e il comportamento suicidario”. Per far fronte a questa emergenza “l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù ha predisposto un servizio dedicato all’assistenza per l’autolesionismo e alla prevenzione del suicidio in età evolutiva in collaborazione con alcune Asl del Lazio”. Lo ricorda una nota dell’Ospedale pediatrico, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio.
“I dati raccolti al Bambino Gesù tra il 2011 e il 2018 segnalano un aumento di 20 volte del numero delle consulenze effettuate in urgenza da specialisti neuropsichiatri dell’infanzia e dell’adolescenza (Npia) per ideazione suicidaria, tentativo di suicidio e comportamenti autolesivi nei giovani di età compresa tra i 10 e i 18 anni. Le misure restrittive durante la pandemia Covid, di grande impatto su giovani e giovanissimi, hanno portato a un ulteriore aumento delle richieste di aiuto per l’autolesionismo e il comportamento suicidario. Al Bambino Gesù il numero delle consulenze specialistiche per ideazione suicidaria e tentativo di suicidio è quasi raddoppiato”, precisa la nota.
Più nel dettaglio, “nel mese di aprile 2020 il 61% delle consulenze neuropsichiatriche ha riguardato fenomeni di ideazione suicidaria e tentativi di suicidio (rispetto al 36% dell’aprile 2019). A gennaio 2021, durante la seconda ondata pandemica, il 63% delle consulenze è stato effettuato per ideazione suicidaria e tentativo di suicidio (rispetto al 39% del gennaio 2020), con un conseguente aumento delle ospedalizzazioni per le stesse problematiche che sono passate dal 17% nel gennaio 2020 al 45% del totale nel gennaio 2021. I comportamenti autolesivi (soprattutto lesioni da taglio) sono stati rilevati nel 52% dei ricoveri di gennaio 2021, in aumento rispetto al 29% dell’anno precedente”.

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