Afghanistan: Azione contro la fame, “38 milioni di persone non siano puniti da vicende politiche, i bisogni crescono ma la fornitura è stata ostacolata”

“Oggi, in Afghanistan, i bisogni umanitari stanno crescendo ma la fornitura di assistenza vitale a milioni di afghani comuni è stata ostacolata dalle vicende politiche e dall’esitazione della comunità internazionale a coordinarsi con le nuove autorità. Le vittime di queste sanzioni saranno 38 milioni di civili afghani, non i talebani”. Lo ha dichiarato Mike Bonke, direttore nazionale di Azione contro la fame in Afghanistan. “Tassi di malnutrizione cronica pari al 30% sono considerati un’emergenza e, in genere, scatenano una risposta congiunta della comunità internazionale”, ha proseguito Bonke, spiegando che “in questo momento, vediamo che più del 45% dei bambini sono malnutriti nella provincia di Ghor, dove lavoriamo da anni. Il finanziamento del sistema sanitario pubblico è stato sospeso, spingendolo sull’orlo del collasso. Il sostegno ai servizi sanitari e nutrizionali essenziali è fondamentale per aiutare il popolo afgano”.
Azione contro la fame denuncia che l’attuale crisi umanitaria e politica sta determinando l’aumento dei prezzi del cibo in Afghanistan. Per questo “esorta la comunità internazionale – si legge in una nota – a intensificare e a sostenere immediatamente la risposta umanitaria, per facilitare la consegna sicura degli aiuti umanitari e garantire che i servizi essenziali possano essere mantenuti. I civili afghani hanno bisogno di sostegno, senza indugio, e non devono diventare le vittime delle attuali vicende politiche”.
Nella provincia di Helmand, l’organizzazione ha ripreso il suo lavoro all’interno dell’unità di alimentazione terapeutica dell’ospedale di Lashkar Gah: nelle prime 24 ore, dieci bambini sono stati ammessi e ricoverati per malnutrizione acuta grave. “Abbiamo previsto il rischio di una carenza di forniture fondamentali e abbiamo accumulato le nostre scorte, in particolare di medicinali, per permettere alle attività di continuare per alcuni mesi, ma a un certo punto si esauriranno”, ha aggiunto Bonke.
“Quasi la metà dei 38 milioni di abitanti dell’Afghanistan – tra cui quasi 10 milioni di bambini – ha bisogno di assistenza umanitaria urgente”, ribadisce Azione contro la fame, lanciando un appello: “Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu deve concedere un’esenzione per le attività che servono esclusivamente a scopi umanitari, compresa la fornitura di assistenza medica. La comunità internazionale non deve abbandonare il popolo afgano. Esortiamo i leader mondiali a inviare un messaggio chiaro – insieme agli aiuti salvavita – per dimostrare che le vite delle donne, degli uomini e dei bambini dell’Afghanistan contano”.

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