Disabilità: Stefani (ministro), “no a diritto speciale, non escludere nessuno né differenze tra Regioni”

“La disabilità non è una convenzione, una ‘qualità’ della persona, non è nella sua sostanza. La disabilità si manifesta nel momento in cui ci si relaziona con il contesto. La sfida è portare in tutti i contesti, dalla scuola al lavoro, la possibilità di esserci”. Lo ha detto il ministro per la Disabilità, Erika Stefani, intervenendo oggi pomeriggio al festival della comunicazione a Terrasini, promosso dall’arcidiocesi di Monreale e dall’associazione “Così per passione”, richiamando la convenzione europea. “L’idea di avere un diritto speciale è come prendere tutti i biondi e fare una regolamentazione per i biondi o fare una norma per particolari categorie di persone – ha aggiunto –. Noi, come legislatore e amministratore, dobbiamo fare l’azione in modo tale da non escludere nessuno. Non so se si potrà fare questa evoluzione ma ci sono già i segni”.
Il riferimento del ministro è alla sensibilità di “coloro che hanno sempre avuto una visione sul mondo della disabilità”, ma anche da parte di coloro che “organizzano moltissimi eventi e l’attività sportiva”.
Stamani, il ministro aveva ribadito, dopo il suo arrivo a Palermo, che “sulla disabilità va fatto un ragionamento: nel panorama italiano vi sono purtroppo disomogeneità molto forti e su questo bisogna lavorare pancia a terra in collaborazione con la Regione”. “C’è una competenza regionale sulla materia, ma il governo non può esimersi dallo stimolare tutte le iniziative opportune. Una famiglia con un figlio disabile non può essere penalizzata o avvantaggiata a seconda della regione in cui vive”.

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