Salute: Gemelli-Università Cattolica, artrite reumatoide forse scatenata da un batterio nelle gengive. Ipotesi di prevenzione con antibiotici o vaccino

La Glaesserella parasuis fino a ieri era considerata un anonimo batterio, annidato nelle gengive dei ragazzi. Ma uno studio, condotto da ricercatori della Patologia generale, della Microbiologia e della Reumatologia della Fondazione Policlinico Gemelli e dell’Università Cattolica, in collaborazione con l’Università di Pittsburg (Usa) e Barcellona (Spagna), suggerisce che questo batterio potrebbe essere il “grilletto scatenante” la catena di eventi che porta all’artrite reumatoide. Questo studio (nato diversi anni fa da un’idea dell’allora professore ordinario di Reumatologia Gianfranco Ferraccioli) ora pubblicato su Frontiers in Medicine, dimostra infatti che la Glaesserella è “riconosciuta” dalle stesse cellule T, che aggrediscono il collagene di tipo 2 delle articolazioni dei pazienti con artrite reumatoide.
“Le ricadute pratiche suggerite da questo lavoro (i cui risultati andranno confermati da altri studi) – spiega Elisa Gremese, responsabile Uos Diagnosi immuno-biologiche e trattamento Les, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs – sono essenzialmente due. Una strategia di vaccinazione contro Glaesserella nella prima decade di vita e/o un’attenta prevenzione delle reinfezioni attraverso terapia antibiotica potrebbero aiutare a prevenire l’artrite reumatoide, a renderne meno grave il decorso e forse a riportare i pazienti a rispondere ai trattamenti tradizionali. Questo potrebbe rivoluzionare il futuro dell’artrite reumatoide. Per diagnosticare la presenza di questo batterio basta un’analisi Pcr su un tampone del cavo orale”.

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