Pasqua: mons. Farinella (Biella), “non lasciamoci sopraffare dal dolore, dalle paure, dalle angosce”

“Celebrare la Pasqua è credere e testimoniare che è avvenuta la vittoria dell’amore sulla radice del male, una vittoria che non ‘scavalca’ la sofferenza e la morte, ma le attraversa aprendo una strada nell’abisso, trasformando il male in bene: marchio esclusivo del potere di Dio. Il Signore ci consegna questo dono. Il mio augurio, pertanto, va proprio in questo senso, non lasciamoci sopraffare dal dolore, dalle paure, dalle angosce, ma portiamo nella nostra vita questo ‘marchio’ del potere di Dio”. Così mons. Roberto Farinella, vescovo di Biella, nel messaggio alla diocesi per la Pasqua.
Domani, scrive il presule, “riecheggerà in tutto il mondo l’annuncio della Chiesa: ‘Gesù Cristo è risorto!’ – ‘È veramente risorto!’. Come una ‘fiamma nuova’ questa buona notizia si accenderà nella Veglia di Pasqua, illuminando la notte di un mondo già alle prese con sfide epocali e che continua ad essere oppresso dal dramma della pandemia. Anche per tutti noi, per la nostra Chiesa, per la nostra gente, messi a dura prova dalle conseguenze di questa difficile crisi proromperà il canto della Chiesa: ‘Cristo, mia speranza, è risorto!’”.
“Anche quest’anno – prosegue mons. Farinella – il mio pensiero va soprattutto a quanti sono stati colpiti direttamente dal coronavirus: ai malati, a coloro che sono morti e ai familiari che piangono per la scomparsa dei loro cari”. “Per molti è una Pasqua di solitudine, vissuta tra i lutti e i tanti disagi che il protrarsi della pandemia sta provocando, dalle sofferenze fisiche ai problemi economici”, aggiunge il vescovo, osservando che “questo morbo non solo ci ha privato degli affetti, ma anche della possibilità di condurre una vita in tutta serenità, vedendo riaprire in sicurezza le scuole, le fabbriche, le attività lavorative, i luoghi dello sport, dello spettacolo, del divertimento”.
“Non è questo il tempo degli egoismi, perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone. Se incerto è il nostro avvenire non per questo, almeno per chi veramente è mosso da sinceri sentimenti di fede e di solidarietà, non perda l’occasione di dare ulteriore prova di condivisione dei propri beni”, l’esortazione di mons. Farinella, che ammonisce: “Non è questo il tempo delle divisioni. Cristo nostra pace illumini il nostro cuore e ci aiuti a non disgregare quella necessaria unità e coesione sociale tante volte messa in discussione per la scelta di dover chiudere temporaneamente alcune attività causando l’accrescimento della povertà e della paura”.

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