Pasqua: mons. Cornacchia (Molfetta), “aiutiamo chi non ce la fa a ribaltare la pietra tombale della solitudine”

“Non abbiamo paura, non abbiamo timore, perché il Signore viene e ci assume con la nostra miseria, con la nostra povertà per farci passare dalla notte della tribolazione, della sofferenza, del timore al mattino di Pasqua”. Così mons. Domenico Cornacchia, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nel suo messaggio di Pasqua inviato ai fedeli. In particolare il presule ricorda “coloro che sono ancora al di là della pietra tombale della sofferenza, della solitudine, del lutto. Immaginiamo quanta gente si è vista privata di una persona cara, soprattutto in maniera repentina e in maniera improvvisa; ecco che vogliamo essere vicini soprattutto a questa gente, a questi fratelli e sorelle. A tutti vorrei esprimere la mia solidarietà e la mia vicinanza”. Da qui l’esortazione a farsi portatori di “un messaggio di speranza e di fede” per sperimentare il “passaggio dalla notte alla luce; dal buio alla pienezza della giornata luminosa, solare; dalla solitudine alla compagnia e alla comunione con le persone più intime e più care”. “Aiutiamo chi non ce la fa a ribaltare la pietra tombale della solitudine, dell’emarginazione, dello sconforto – scrive il vescovo Cornacchia –. Attendono molti questo nostro intervento, questa nostra vicinanza, questa nostra prossimità. Portiamo a tutti l’alleluia pasquale, la gioia che il Signore non è quello della Croce ma è del mattino di Pasqua”.

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