Minori: Rossi-Doria (Con i Bambini), “nel Lazio abbiamo supportato oltre 70 ‘comunità educanti’, con circa 38,5 milioni di euro tra interventi regionali e multiregionali”

Nel Lazio vivono 913.150 bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 17 anni. Una fascia di popolazione che in questo particolare periodo storico sta vivendo tante sfide, specialmente dal punto di vista educativo e sociale. La metà circa dei minori del Lazio vive nella Capitale. Attraverso le “Mappe della povertà educativa”, l’Osservatorio #conibambini, promosso da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, ha analizzato l’offerta di asili nido, la raggiungibilità delle scuole, la transizione digitale – tema tra i più discussi nell’ambito delle opportunità educative in tempi di pandemia – e infine l’abbandono scolastico. La Città metropolitana di Roma spicca rispetto al resto del territorio, in particolare sull’offerta di asili nido e sulla digitalizzazione, mentre le province di Viterbo e Frosinone sono quelle potenzialmente più vulnerabili rispetto alla presenza dei servizi esaminati.
“Le mappe dell’Osservatorio ci fanno ‘vedere’ la complessità della povertà educativa, con opportunità differenziate anche nella stessa area geografica, nella stessa città, nel medesimo quartiere: dai servizi per l’infanzia all’offerta formativa e culturale, ai divari digitali. Non vale solo per il Lazio e non dipende solo dal contesto socio-economico delle famiglie – sottolinea Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini -. La pandemia ha accentuato le diseguaglianze educative, ma ha fatto comprendere a molti che la scuola, grande presidio della Repubblica, non può più essere lasciata sola. Vanno implementate e rafforzate le ‘alleanze educative’ tra scuola, famiglia, Terzo settore e istituzioni locali”. Rossi-Doria aggiunge: “Nel Lazio grazie al Fondo abbiamo supportato oltre 70 ‘comunità educanti’, con circa 38,5 milioni di euro tra interventi regionali e multiregionali, mettendo in rete circa 740 organizzazioni. Non è solo la soluzione per uscire dall’emergenza, è soprattutto la strada per costruire la scuola di domani”.

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