Minori: Osservatorio #conibambini, “prima di Covid Lazio in linea con media nazionale per famiglie raggiunte d banda larga di base su rete fissa”

“Lo sviluppo di un’agenda digitale è cruciale nel contrasto alla povertà educativa. Le criticità sono emerse fin da subito, in particolare i divari e le loro conseguenze in termini di opportunità educative. Da un lato, bambini e ragazzi che hanno potuto senza troppe difficoltà seguire le lezioni online, perché dotati di una connessione internet stabile e di un proprio pc o tablet con cui seguire la didattica. Dall’altro chi per motivi economici o territoriali si è ritrovato privo degli strumenti necessari per partecipare alle lezioni”. Lo evidenzia l’Osservatorio #conibambini, promosso da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, in occasione della presentazione on line delle “Mappe della povertà educativa” in Lazio. Un divario che si aggiunge alle disuguaglianze educative e sociali già esistenti. Osservando i dati relativi al periodo precedente all’inizio della pandemia, “il Lazio risultava in linea con la media nazionale in termini di famiglie raggiunte dalla banda larga di base su rete fissa. Nel 2019 erano il 96%, un punto percentuale in più rispetto al dato nazionale (95%), 48% le famiglie del Lazio raggiunte da una rete fissa con velocità di download pari o oltre i 100 Mbps, nel 2019”. Nella città metropolitana di Roma, “più della metà delle famiglie sono raggiunte da una rete fissa con velocità di download pari o oltre i 100 Mbps. Un dato (58,2%) che supera ampiamente quello regionale (48%) e quello nazionale (36,8%)”. Al di sotto di queste soglie invece troviamo tutte le altre province. A partire da Latina (29,3%), seguita da Rieti e Viterbo, entrambe con quote inferiori al 20%. Chiude la classifica Frosinone, dove solo il 9,8% delle famiglie è potenzialmente raggiunto da una connessione ultraveloce.
“Per capire se nel Lazio opportunità e servizi educativi fossero preparati alla sfida posta dalla crisi sanitaria, abbiamo analizzato l’offerta di asili nido, la raggiungibilità delle scuole – spiega Vincenzo Smaldore direttore editoriale Openpolis – la transizione digitale e l’abbandono scolastico nelle province e nei comuni della regione. Il Pnrr deve essere opportunità – partendo dall’analisi dei dati territoriali – di recuperare ritardi infrastrutturali e di nuovi investimenti nelle aree deprivate”. Tra le province del Lazio, “abbiamo visto che Roma è quella dove più famiglie (58,2%) hanno accesso a una rete fissa a 100 Mbps. Tuttavia, approfondendo l’analisi a livello comunale, emerge l’ampio divario tra il capoluogo e il resto del territorio, con il 48,8% dei comuni dove la connessione ultraveloce non raggiunge nessuna famiglia”.

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