Dl Sostegni: Alleanza per l’Infanzia, “ripensare al disegno delle misure straordinarie a sostegno per le famiglie nel periodo dell’emergenza”

“Il bonus baby-sitting, che già nel 2020 (prima e seconda edizione) appariva limitato – sia rispetto ai bisogni di conciliazione, sia rispetto al sostegno e alla cura dei figli – nel disegno del nuovo decreto appare ancora più restrittivo, poiché destinato ai soli lavoratori autonomi e al personale dei settori essenziali (lavoratori iscritti alla gestione separata Inps, lavoratori autonomi, personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, dipendenti del settore sanitario, ecc.). Sicuramente è doveroso aiutare queste categorie a fronteggiare i problemi di conciliazione tra lavoro e cura. Non è però comprensibile perché non sia data la stessa possibilità anche alle operaie/i, commesse/i, ovvero alle lavoratrici e lavoratori in presenza che non possono permettersi di prendere il congedo di fruire del bonus babysitter”. A denunciarlo oggi è l’Alleanza per l’Infanzia, secondo cui “questa distinzione per ‘categorie’ dei sostegni alla conciliazione tra lavoro e cura nell’emergenza non lascia alcuno spazio ai genitori di scegliere lo strumento più adatto alla loro situazione”.
Inoltre, “il bonus babysitter appare anche molto limitato nel disegno, poiché non tiene conto dei diversi bisogni familiari (ad esempio, l’entità del bonus non varia in relazione all’età e al numero dei figli)”.
In sintesi, Alleanza per l’Infanzia “ritiene che gli interventi proposti non riescano a rispondere appieno ai bisogni emergenti delle famiglie con figli (in termini di cura) scaricando in larga parte sui genitori i costi e il compito di trovare soluzioni ai bisogni educativi e di socialità dei figli. In particolare, preoccupano le conseguenze sulle madri con minori risorse economiche che si vedranno costrette a lasciare il lavoro”.
Alleanza per l’Infanzia, chiede pertanto di ripensare al disegno delle misure straordinarie a sostegno per le famiglie nel periodo dell’emergenza, per impedire ricadute ulteriormente penalizzanti sulle madri e sui bambini/ragazzi di classi sociali più svantaggiate.
In merito al lavoro a distanza “si invita a rivalutare il concetto di incompatibilità con la domanda di accesso per il bonus baby-sitting o con il congedo”. Riguardo al congedo straordinario, “si invita a riconsiderare l’ammontare dell’indennità (riducendo la decurtazione) e prevedendo forme di incentivo economiche capaci di coinvolgere maggiormente anche i padri nell’utilizzo”. Per il bonus baby-sitting “si chiede di ripensare al target dei beneficiari: estendendo la platea dei potenziali beneficiari a tutti i genitori lavoratori con figli sotto i 14 anni, indipendentemente dal settore in cui lavorano e dalla modalità lavorativa”.

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