Coronavirus Covid-19: Commissione Ue, “patto europeo” per la riapertura sicura. Jourova, “certificato vaccinale messaggio positivo a sostegno della ripresa”

(foto SIR/European Commission)

“Il nostro obiettivo principale è offrire uno strumento facile da usare, non discriminatorio e sicuro che rispetti pienamente la protezione dei dati”, ha detto la vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova, durante una conferenza stampa, per presentare il cosiddetto “passaporto vaccinale”. Con il vaccino contro il Covid-19 si tornerà a viaggiare e circolare liberamente in Europa anche durante la pandemia. Ma i cittadini dovranno avere in tasca un certificato digitale verde come prova dell’avvenuto vaccino o del risultato di un test (molecolare o rapido) negativo al Coronavirus. In particolare, il certificato “sarà una prova che una persona è stata vaccinata contro il Covid-19, ha ricevuto un risultato negativo del test o è guarita”. Il documento sarà disponibile, gratuitamente, in formato digitale o cartaceo e un codice QR garantirà la sicurezza e l’autenticità del certificato. La Commissione predisporrà un sistema digitale, un software, per cui i certificati possano essere verificati in tutti i Paesi Ue e supporterà gli Stati membri nell’implementazione tecnica della certificazione. Nessun dato personale al momento della verifica sarà trattenuto dal Paese che esamina il certificato.
La Commissione chiarisce poi che gli Stati membri “possono decidere di accettare anche altri vaccini oltre a quelli previsti dal certificato digitale verde Ue”. Qualora il Paese richieda comunque misure, come test o quarantena, a un cittadino in possesso del certificato, dovrà notificarlo alla Commissione e agli altri Paesi spiegando le sue motivazioni. I certificati includeranno una serie limitata di informazioni: nome, data di nascita, data di rilascio, informazioni pertinenti su vaccino, test o guarigione dal Covid e un codice identificativo. Il certificato sarà valido in tutti gli Stati membri e aperto anche a Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera e dovrebbe essere rilasciato anche ai cittadini non europei, residenti nell’Ue o in visita. Jourova ha specificato: “Il certificato verde digitale offre una soluzione a livello dell’Ue che garantisce a tutti i cittadini europei la disponibilità di uno strumento digitale armonizzato che agevoli la libera circolazione nell’Unione. È un messaggio positivo a sostegno della ripresa”.

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