Giorno del ricordo: mons. Perego (Ferrara), “vincere l’indifferenza verso ogni forma di violenza”

“Mentre ricordiamo il cammino di tanti esuli vittime della guerra e di tanti inutili massacri nelle foibe, chiediamo al Signore di educarci a vincere l’indifferenza di fronte al male, a ricercare sempre il bene comune, a condannare sempre ogni forma di violenza”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, nell’omelia pronunciata durante la messa in occasione del “Giorno del ricordo” che ha presieduto nella basilica di San Francesco.
“Nelle guerre del Novecento, sia in Occidente che in Oriente, spesse volte abbiamo assistito all’esclusione dalla propria città di persone e famiglie costrette a mettersi in cammino per ragioni ideologiche o di conquista o di potere. La guerra – ha osservato l’arcivescovo – si è trasformata in violenza, povertà fino ai massacri tra cui le foibe – giustificati sempre, spesso vissuti nel silenzio e nell’abbandono”. “Ancora oggi – ha ammonito – la guerra si trasforma in milioni di rifugiati, in cammino, dimenticati, anche nella nostra Europa – come in questi giorni sulla rotta balcanica poco distante dai luoghi delle foibe – la cui situazione è vissuta purtroppo nella indifferenza, come ha ricordato Papa Francesco”.
“La Chiesa, anche la Chiesa di Ferrara, con il suo arcivescovo Bovelli , si prodigò molto per aiutare le persone e le famiglie ad aprirsi all’accoglienza degli esuli istriani e dalmati e a far cessare violenze assurde”, ha ricordato mons. Perego, aggiungendo che “le guerre, le violenze, le discriminazioni nascono sempre dalla ricerca di interessi personali, dal dimenticare l’altro, dal dimenticare il bene comune. Il cammino dei profughi giuliani e istriani nasce da questa dimenticanza dell’altro, come anche le violenze, frutto del disprezzo dell’altro in nome di un’ideologia”. Per l’arcivescovo, è per l’ideologia e “la ricerca dell’interesse personale che nel corso del Novecento abbiamo assistito a numerosi eccidi, alle foibe, ai massacri di ieri e che purtroppo continuano anche oggi e che vedono ancora indifferenza, la volontà di nascondere la verità di egoismi personali e comunitari”. Per questo, ha concluso mons. Perego, “il giorno della memoria dell’esodo giuliano-dalmata e delle foibe, diventi un giorno per educarci al rispetto dell’altro sempre e anche un giorno per educare la nostra coscienza a rifiutare ogni forma di violenza. Sempre”.

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