Quaresima: mons. Maniago (Castellaneta), “tempo favorevole per operare un vero cambiamento e rinnovamento”

“Stiamo vivendo un tempo di grande prova, oppressi da un virus che ha sconvolto la nostra esistenza” e “anche la nostra esperienza di credenti sta sicuramente vivendo un periodo complesso fatto di fiducia in una Presenza che consola e dà forza, in una Parola che infonde coraggio e dà speranza, ma anche di domande che incalzano nel nostro cuore e di dubbi che annebbiano la nostra mente”. Lo evidenzia mons. Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta, nel messaggio alla diocesi per la Quaresima.
In questo contesto “la Quaresima è il tempo favorevole per operare un vero cambiamento e rinnovamento, per riprendere a respirare a pieni polmoni, per mettere ordine nelle molte confusioni, per stabilire relazioni autentiche, per riprendere i dialoghi interrotti, per gustare il vero riposo… per arrivare alla Pasqua, che è la nostra salvezza. Tutto questo non avviene per un atto di volontà, né è frutto di una vivace intelligenza, ma nasce dalla decisione di porsi in ascolto di Dio, di lasciarsi cambiare da Lui, di abbandonare le attuali vie per percorrere le sue, di entrare nella Storia di salvezza – osserva il presule -. Nella liturgia quaresimale Dio si fa incontro a noi, alle nostre attese, ai nostri drammi e ci annuncia ciò che Egli ha compiuto e vuole compiere oggi per noi, per la nostra liberazione. Di domenica in domenica, di giorno in giorno, Egli manifesta il suo piano e ci indica le tappe dell’itinerario della nostra salvezza”.
Il vescovo sottolinea: “La Quaresima è quindi un grande ritiro collettivo, non per un gruppo particolare, ma per tutto il popolo di Dio senza creare nella vita ritmi artificiali o modificare il quadro concreto della vita quotidiana. L’obiettivo è preciso e concreto: raggiungere Cristo nel suo mistero di morte e risurrezione mediante un rinnovato impegno di conversione, cioè di rinnovamento e di cambiamento”.
Tra i suggerimenti per vivere bene questo tempo, mons. Maniago propone, tra l’altro, “un po’ di sobrietà anche nell’uso dei vari mezzi di comunicazione sociale” e “un particolare impegno nel vivere la riconciliazione fraterna”.

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