Quaresima: mons. Lovignana (Aosta), “non c’è digiuno cristiano senza preghiera e senza condivisione”

“La pandemia, con il suo peso di sofferenza e di povertà, ci sprona a fare penitenza per invocare l’aiuto di Dio e a condividere tempo e risorse con chi si trova maggiormente in difficoltà. Si tratta di una strada stretta di conversione, ma Gesù ci ha assicurato che essa conduce sempre a Lui, all’incontro con Dio”. Lo ha scritto il vescovo di Aosta, mons. Franco Lovignana, nel messaggio alla diocesi per la Quaresima 2021.
“La Quaresima – osserva il vescovo – è per eccellenza il tempo del digiuno per fare spazio a Dio e ai fratelli nella nostra vita”. “Non c’è digiuno cristiano senza preghiera. Non c’è digiuno cristiano senza condivisione: tolgo un po’ del mio tempo per aiutare chi ha bisogno, per fare compagnia a chi è solo, per accompagnare chi è malato; tolgo qualcosa alla mia mensa e alle mie possibilità, poche o tante che siano, per far sì che altre persone e famiglie possano mettersi a tavola e abbiano il necessario per vivere in maniera dignitosa (affitto, luce, riscaldamento, vestiti, spesa …)”, prosegue mons. Lovignana, secondo cui “tanti insieme, con gesti concreti, anche piccoli, possiamo fare molto!”.
La riflessione del vescovo si concentra poi sulla messa, momento che “ci fa vivere nella fede il Sacrificio di Gesù sulla croce, ripresentato sull’altare”. Ai sacerdoti suggerisce di “preparare con cura e con fede la celebrazione eucaristica, in particolare l’omelia perché offra vero nutrimento spirituale alla comunità” mentre alle famiglie chiede di “partecipare ogni domenica alla messa e parteciparvi insieme, prolungando poi la celebrazione a casa durante la settimana con la preghiera in famiglia e la condivisione sul Vangelo ascoltato”.
“Raccoglimento e relazione – ammonisce – non si contrappongono. Non è necessario essere ‘musoni’ per raccogliersi, come non è necessario essere ‘chiassosi’ per essere aperti agli altri”. L’augurio di mons. Lovignana è quello di “vivere intensamente questo tempo santo che la saggezza bimillenaria della Chiesa ci consegna come occasione di grazia e di conversione”.

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