Strage treno rapido 904: Fico, “atto vile e spietato, resta forte ed insopprimibile il bisogno di una piena verità”

“L’antivigilia di Natale del 1984, sul treno rapido 904 proveniente da Napoli, si consumò una delle stragi più dolorose della nostra storia: 16 persone persero la vita e 267 rimasero ferite a causa dell’esplosione che squarciò il convoglio tra le stazioni di Vernio e San Benedetto Val di Sambro. Un atto vile e spietato, con cui la mafia dichiarava guerra allo Stato per scoraggiarne l’impegno contro il crimine organizzato”. Lo ha scritto il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, in un post pubblicato su Facebook in occasione 37° anniversario della strage del Treno rapido 904.
“Sebbene la matrice mafiosa e l’obiettivo eversivo siano stati accertati, rimane il profondo rammarico per non essere riusciti a dissipare tutte le ombre e a fornire le doverose risposte alle tante legittime domande su quanto accaduto”, osserva la terza carica dello Stato, secondo cui “resta, dunque, forte, ed insopprimibile, il bisogno di una piena verità affinché per questa, come per altre stragi, il dolore possa tramutarsi in una nuova e più solida coscienza civile”. “La democrazia di un Paese ha sempre bisogno, per restare salda, di trasparenza, di verità e di giustizia”, ammonisce Fico, concludendo: “Questo dobbiamo alle vittime della strage sul treno rapido 904, ai loro familiari, ma anche a tutti i caduti per mano della mafia e della criminalità stragista”.

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