Natale: mons. Caiazzo (Matera-Irsina), “immergiamoci nella luce divina che vuole abitare con noi, in noi, per noi”

“Gesù vuole nascere in ognuno di noi e in ogni luogo dove operiamo. Sarà Natale se invece di lasciarci illuminare dalle luci artificiali ci immergeremo nella luce divina che vuole abitare con noi, in noi, per noi: pane di vita eterna!”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, nella lettera natalizia alla diocesi.
“Per noi credenti – osserva l’arcivescovo – il Natale è uno solo, quello di Gesù: Dio che si è fatto carne come noi, cibo di vita eterna”. “Dio – prosegue mons. Caiaizzo – ha scelto di accorciare la distanza tra il cielo e la terra e vivere in una famiglia. E in ogni famiglia chiede di essere accolto anche in questo tempo di grande sofferenza e di innumerevoli difficoltà, che la pandemia ha ulteriormente messo in evidenza”. “Gesù – assicura l’arcivescovo – bussa a casa tua, di te costretto a ponderose rinunce per far quadrare i conti fino alla fine del mese, fortemente preoccupato del futuro dei tuoi figli”. “Gesù – continua – viene per camminare accanto a te che sei ripiegato su te stesso e scoraggiato, nonostante la tua giovane età. Ti senti mortificato a causa della mancanza di lavoro e forse stai maturando l’idea di lasciare casa tua, la tua terra. Gesù nasce nella culla vuota degli ospedali dove a tanti bambini non è permesso di nascere”. “Gesù viene e sta accanto alle tante solitudini e sofferenze nelle case di riposo, negli ospedali, nelle cliniche, nelle case circondariali, tra gli immigrati spesso non accolti e discriminati, negli scarti delle periferie esistenziali, per ridare speranza, luce e fiducia, come ai pastori di Betlemme”, evidenzia mons. Caiazzo, sicuro che “Gesù nasce e si colloca accanto ai medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti che continuano a lottare per curare e salvare vite umane. Gesù nasce nei cuori e nella mente di chi è chiamato ad educare le nuove generazioni, trasmettendo loro conoscenze e valori al fine di costruire una umanità nuova, più bella. Gesù si fa vicino al mondo della giustizia, a tutte le forze dell’ordine, a quanti sono impegnati nell’informazione, per sostenerle nel servizio ad ogni uomo sul territorio, nella difesa dei valori civili, morali, etici”. Inoltre, “Gesù nasce nei palazzi del governo, nazionali e locali affinché schermaglie e lotte di partito possano lasciare il posto ad una programmazione sinergica per il bene di tutti i cittadini. Gesù nasce nei luoghi di lavoro perché sia garantito, promosso e difeso il diritto a condizioni di lavoro dignitose, giuste ed eque”. E, ancora, “Gesù si fa bambino perché ognuno possa ritrovare l’innocenza e difenderla da ogni sopruso e violenza. Gesù nasce nella Betlemme della tua comunità parrocchiale per ridare energia nuova, luce, passione e amore rinnovato ai suoi ministri, alle consacrate e religiose, capacità di servizio e collaborazione ai fedeli. Gesù viene nei centri Caritas e di Aiuto alla vita, dove nel silenzio, nel nascondimento, resi forti da un generoso amore, gli operatori, in sinergia con gli innumerevoli volontari sparsi sul territorio, sono pronti a dare il loro aiuto per affrontare emergenze, sostenere difficoltà economiche ed esistenziali, in un servizio di accompagnamento costante”.

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