Natale: mons. Solmi (Parma), “è scambiare con Lui uno sguardo vero fecondo di un’umanità nuova”

“È Natale. Un mondo fantastico, quasi illusorio, se lo prendiamo così come ci viene davanti. Ma è esattamente il contrario: è il mondo vero che Dio ci svela facendosi bambino, adolescente, giovane, uomo. In ogni passo della vita, Lui viene dando pienezza, speranza, gioia”. Lo ha scritto il vescovo di Parma, mons. Enrico Solmi, nell’editoriale pubblicato su “Vita nuova – Parma sette” in occasione delle festività natalizie.
Nel testo, il vescovo ricorda la letterina di Natale che si metteva sotto il piatto del babbo la vigilia di Natale. Oggi, mons. Solmi idealmente la riscrive spiegando che “la metto sotto il piatto della gente di Parma, della città, della campagna e della montagna”.
“Natale è scambiare con Lui uno sguardo vero fecondo di un’umanità nuova”, prosegue il vescovo. “Come Maria fissò – è così mamme? – gli occhi del suo Bambino, quando Giuseppe glielo mise in braccio per la prima volta. Lo sguardo si allarga su chi ci viene incontro. Tutti – credenti di ogni fede o sedicenti non credenti o chi cerca – lo possiamo dare, riconoscendo dignità, valore, amicizia. È premura ad educare, a crescere accanto a figli e a nipoti, rimanendo duttilmente solidi. Se lasciamo che il Bambino ci raggiunga, sapremo esporci per invogliare a crescere, mentre anche noi cresciamo con chi accompagniamo a vivere”. “La letterina – continua mons. Solmi – la metto sotto le vaschette alla mensa e dico che non siete soli, non soltanto a Natale. Ogni giorno vogliamo impegnarci per il pane quotidiano. Non solo quello del pranzo porzionato alle mense, ma quello del cercare insieme progetti di vita, di lavoro in una casa. Sì, anche trovando una casa. Non è la novità di oggi! Senza lamenti o accuse o ingiunzioni, cerchiamo ancora, oltre a quello che già abbiamo trovato e messo a disposizione”. “La letterina – aggiunge – scivola sotto i piatti raffinati di chi ha potere nelle lunghissime cene celebrative o di lavoro. È consunta e l’inchiostro del pennino si è espanso per la condensa di piatti esclusivi. Restano leggibili alcune parole: umile, leale, insieme, per tutti”. “Dimenticavo: la lettera – conclude il vescovo – è indirizzata a Gesù nato in una stalla. Passerà in una casa dove i Magi lo raggiungeranno: hanno lasciato i loro palazzi per trovarlo”.

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