Natale: mons. Cipolla (Padova), “prendendo in braccio Gesù Bambino impariamo a prendere in braccio tutti coloro che sono più bisognosi e fragili”

“Poterci aprire sempre di più alla dimensione della fratellanza, dell’amicizia, della solidarietà: sentimenti e atteggiamenti che nascono prima di tutto nelle nostre case e si estendono poi alle nostre comunità parrocchiali e alla società”. Questo è l’augurio che il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, invia alla diocesi in un messaggio diffuso oggi. “La pandemia – ci ha ricordato Papa Francesco – ci ha colpiti globalmente, ci ha fatti sentire tutti sulla stessa barca ci ha fatto provare che cosa significa avere le stesse paure. Abbiamo capito che le grandi questioni vanno affrontate insieme, perché al mondo d’oggi le soluzioni frammentate sono inadeguate. Oggi – scrive il presule – abbiamo più che mai bisogno di superare il limite dell’io per aprirci alla dimensione del noi, abbiamo necessità di dare gambe e cuore all’amicizia sociale, alla solidarietà, perché viviamo un tempo segnato dalla sofferenza e da tante situazioni che, invece di unirci, portano a dividerci e a creare conflitti. C’è bisogno di sentirsi solidali con gli altri, fratelli e sorelle sparsi nel mondo”. “Celebrare il Natale – conclude – è accogliere Gesù che viene ad abitare in mezzo a noi. Il Signore ci insegna a vivere, a dare contenuto e significato di felicità, di benessere, di pace alla nostra convivenza umana. Facendosi piccolo e fragile il Signore Gesù ci introduce alla logica nuova della fratellanza, sulla strada dell’apertura e della presa in cura dei fratelli e delle sorelle più deboli. Prendendo in braccio Gesù Bambino impariamo a prendere in braccio tutti coloro che sono più bisognosi e fragili. La piccolezza – solo la piccolezza – o un cuore convertito percepiscono e proclamano che si può vivere solo insieme”.

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