Ortodossi russi: ripartito questa mattina da Roma il metropolita Hilarion. Preoccupazione di Mosca per situazione dei cristiani “in un mondo sempre più aggressivo nei loro confronti”

Si è concluso questa mattina il viaggio di lavoro a Roma del presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiali esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk. All’aeroporto di Fiumicino – informa una nota del Patriarcato – il metropolita è stato accompagnato dall’Ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede A.A. Avdeev e dal sacerdote Jaromir Zadrapa del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. In un’intervista esclusiva rilasciata a Olga Lipic di Ria Novosti e pubblicata oggi sul sito del Patriarcato, il metropolita Hilarion torna a parlare dell’udienza avuta ieri, 22 dicembre, con papa Francesco e a rivelare ulteriori dettagli dei preparativi per il secondo incontro tra i Pontefice e Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill. Rispondendo alla domanda se questo incontro sia in agenda già nella prima metà del 2022, Hilarion risponde che la data esatta è ancora da concordare e che sarà “dopo Pasqua”. Riguardo invece al luogo, afferma che le due parti stanno “ora discutendo la possibilità di un incontro non in Russia o in Italia, ma in un paese terzo” e che è al momento da escludere sia una visita del Patriarca Kirill in Vaticano sia un incontro in Kazakistan nell’ambito del forum dei capi delle religioni mondiali nel 2022. A Cuba, al centro dell’incontro e della Dichiarazione comune che fu firmata dai due leader, c’erano i cristiani del Medio Oriente. Riguardo ai contenuti che dovrebbe invece caratterizzare questo secondo incontro, il metropolita ha detto che alla Chiesa ortodossa russa sta a cuore “come possono sopravvivere i cristiani in un mondo che sta diventando sempre più aggressivo nei loro confronti in diverse regioni. Non solo in Medio Oriente, dove negli ultimi anni in alcuni Paesi c’è stata una massiccia espulsione di cristiani dai loro habitat, e non solo in alcuni Paesi africani, dove i cristiani sono perseguitati e perseguitati. Ma anche in Europa, dove sono più frequenti i casi di attentati ai luoghi di culto, profanazione di santuari. Alcuni di questi casi li ho citati nel mio intervento alla Libera Università di Bari”. Nel suo intervento, il metropolita aveva citato il Rapporto OSCE dal quale emerge che solo nell’ultimo anno i cristiani sono stati vittime di 980 attacchi. Si tratta di incendi dolosi contro chiese cattoliche romane, profanazioni e rapine di ostie eucaristiche, aggressioni a sacerdoti; graffiti anticattolici sulle proprietà della chiesa, hate speech sui social. Riguardo infine alla questione ucraina e alla crisi che si è aperta a seguito dell’autocefalia concessa dal Patriarca Bartolomeo alla Chiesa ortodossa ucraina, il metropolita ha detto: “Non dovremmo coinvolgere il Romano Pontefice nella risoluzione dei problemi inter-ortodossi e non lo faremo”.

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