Conferenza dipendenze: Squillaci (Fict), “imprescindibile un sistema di intervento fondato sulla presa in carico territoriale”

“La Fict con i suoi 600 servizi afferma il valore irrinunciabile della dignità di ogni uomo e delle risorse di cui è portatore. Il modello di intervento che propone si fonda quindi sulla centralità della persona e si pone l’obiettivo del recupero della massima autonomia ed indipendenza possibile”. Lo dice Luciano Squillaci, presidente della Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict), in vista della VI Conferenza nazionale sulle dipendenze, che si terrà a Genova, il 28 e il 28 novembre. Per questo, aggiunge, “riteniamo imprescindibile un sistema di intervento fondato sulla presa in carico territoriale, che consenta l’integrazione, con pari dignità, di tutti gli attori, finalizzato alla realizzazione del progetto individuale sociale, terapeutico ed educativo”.
“Riteniamo al contrario – denuncia Squillaci – che dai documenti di sintesi non emerga chiara questa posizione, rischiando di riproporre un modello ‘prestazionale’ cronicizzante, teso a spacchettare l’intervento con una mera suddivisione di compiti, senza una reale integrazione tra gli attori del sistema né tantomeno la necessaria pari dignità. Un sistema di intervento che pone al centro dell’azione sociale e sanitaria i percorsi di riduzione del danno e di limitazione del rischio fini a sé stessi, senza che siano, come proviamo a fare quotidianamente nella prassi dei nostri servizi, anche opportunità per l’avvio di processi di cambiamento all’interno di percorsi terapeutici dei servizi pubblici o del privato accreditato. Rifiutiamo, inoltre, qualunque approccio che voglia riaffermare la normalizzazione nell’uso di sostanze e crediamo fermamente nei processi educativi capaci di proporre stili di vita sani e liberi dalla droga”.
“Temi questi – conclude il presidente della Fict – sui quali avremmo avuto piacere di confrontarci con gli altri attori del sistema, anche con coloro che hanno visioni differenti dalla nostra, al fine di integrare in rispettivi pensieri e saperi sperimentando modelli capaci di rispondere concretamente ai bisogni delle persone con problemi di dipendenza. Purtroppo però tutto questo a Genova non sarà possibile e sarà un’altra occasione persa”.

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