Sparatoria a Vibo Valentia: Libera, sabato 23 ottobre un sit-in per essere “voce di libertà, responsabilità, riscatto e rinascita contro l’omertà e la legge del più forte”

Un sit-in sabato 23 ottobre a Vibo Valentia. Lo promuove, dopo la sparatoria nella notte tra sabato 16 e domenica 17 ottobre, l’associazione provinciale di Libera. “Per dare seguito alle parole forti e chiare del procuratore Falvo e del colonnello Capece”, si legge in un comunicato, “lanciamo un appello rivolto a tutto il territorio vibonese per ribadire, ancora una volta, da che parte stiamo e far sentire la nostra voce, una voce di libertà che sovrasti il rumore degli spari”. “Ci sono loro ma ci siamo soprattutto noi, il territorio vibonese non è disposto a correre il rischio di fare passi indietro nel difficile e complesso percorso del riscatto e della rinascita. Quanto è accaduto lo scorso sabato a Vibo Valentia è di una brutalità inaudita. Espressione di una precisa mentalità che affonda le radici nella sottocultura della violenza, dell’omertà e della legge del più forte. Viviamo in contesti complessi in cui, purtroppo, troppo spesso sono i nostri giovani a divenire attori di fatti di sangue, affascinanti da un mondo criminale che risolve le controversie con la sola legge del sangue e delle armi”, prosegue Libera.
Di qui la necessità di “interrogarci come educatori, come istituzioni, come attori del sociale, come genitori ma, ancor prima, come cittadini e cittadine su che tipo di presente vogliamo vivere e che futuro vogliamo costruire per le generazioni che verranno” di fronte al rischio che “fatti come questi possano passare in sordina, normalizzando ciò che normale non è”. Per l’associazione “è necessario essere sentinelle attente a difesa dei nostri luoghi, ritrovarci ed alimentare la nostra speranza, è necessario rispondere alla sottocultura della violenza con la voce del rispetto e della responsabilità, perché crediamo fermamente che la nostra città debba avere un futuro scevro dai disvalori di una mentalità ‘ndranghetista e che spetti a ciascuno di noi fare la propria parte affinché ciò avvenga”. Forze dell’ordine e inquirenti hanno fatto il loro lavoro ma il cambiamento “è un processo lungo che ha bisogno di ciascuno di noi: riprendiamoci le nostre piazze, non possiamo vivere nella paura”. Appuntamento, dunque, sabato 23 ottobre alle 18.30 in piazza XXIV maggio.

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