Risparmio: Acri-Ipsos, 38% italiani resiste a difficoltà, ma 49% ha esaurito o quasi risorse. Il 12% ha perduto il lavoro

Il peggio è alle spalle per la maggior parte degli italiani, la fine dell’emergenza sanitaria si prefigura sempre più prossima, ma resta un complessivo senso di cautela pensando alla situazione economica personale, che sottende dinamiche opposte tra nuclei familiari. Questo, in estrema sintesi, il quadro emerso dall’indagine “Gli italiani e il risparmio”, realizzata da  Acri, l’Associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di risparmio, insieme a Ipsos, giunta alla 21ma edizione e presentata oggi a Roma, alla vigilia della  97ª Giornata mondiale del risparmio che si celebra domani, sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica, alla quale interverranno il presidente di Acri Francesco Profumo, il presidente di Abi Antonio Patuelli, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco.
La ricerca conferma l’evidenza colta lo scorso anno: vi è un’ampia quota di italiani in grado di resistere alle difficoltà (38%), con una situazione economica in miglioramento (13%), accanto a una quota non trascurabile, e in crescita, che ha esaurito o si rende conto di essere prossima ad esaurire le risorse a propria disposizione, sottolineando gravi mancanze (il 49% contro il 47% nel 2020). In mezzo c’è chi negli ultimi due anni ha addirittura migliorato il proprio tenore di vita (13%).  Se il 62% è molto o abbastanza appagato dalla situazione economica familiare o personale attuale, più di un quarto degli italiani (27%) non è soddisfatto dell’andamento delle finanze familiari e l’11% si dichiara molto preoccupato. Un quinto delle famiglie dichiara di essere stato colpito direttamente dalla crisi negli ultimi 12 mesi, trovandosi a dover gestire la perdita del posto di lavoro (12%) o condizioni retributive peggiori (10%).

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori