Risparmio: Acri-Ipsos, 60% italiani preferisce ancora liquidità ma cresce al 37% interesse per investimenti, il 14% a rischio. Il 32% sceglie il mattone

Per gli italiani si attenua la preferenza per la liquidità, sebbene catalizzi l’attenzione di più del 60% dei risparmiatori. L’interesse dichiarato verso forme di investimento cresce progressivamente e lentamente nel tempo (37% contro 35% nel 2020), maturando negli italiani la convinzione che sia meglio investire il proprio risparmio, seppur in piccola parte (28%). Lo rivela l’indagine “Gli italiani e il risparmio”, realizzata da Acri e Ipsos e presentata oggi, alla vigilia della 97ª Giornata mondiale del risparmio
La ricerca sottolinea la maggiore propensione verso strumenti finanziari più a rischio (14% contro il 9% nel 2020), per quanto sia sempre una porzione residuale della popolazione, che invece continua a vedere negli immobili la scelta più sicura (32%). La maggiore propensione verso gli investimenti più rischiosi è frutto sia dei più alti rendimenti, sia della convinzione che il risparmio – e quindi il risparmiatore – siano sempre più adeguatamente tutelati da regole, leggi e controlli (50% vs 44% nel 2020). Tutto questo genera, di contro, una forte e crescente attenzione al rendimento, alla rischiosità dell’investimento e alla solidità del soggetto proponente.
Nel complesso, osservano i curatori della ricerca, “questa diversa propensione degli italiani verso strumenti di investimento più tradizionali, che risultano quindi meno attrattivi, deriva dalla combinazione di diversi fattori, quali il rischio di inflazione, bassi tassi, paventata tassazione sugli immobili per scopi di investimento”.

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