Green pass: Ue apre a riconoscimento vaccino Sputnik. Coldiretti, “nei campi 1 lavoratore su 2 proviene da Paesi che l’hanno autorizzato”

“Con quasi un lavoratore agricolo straniero su due che proviene da Paesi in cui è stato autorizzato il vaccino Sputnik, l’apertura dell’Unione europea è importante per garantire la regolarità dell’attività nelle campagne dove sta per finire la vendemmia mentre è all’inizio la raccolta delle olive”. Lo afferma Coldiretti commentando la possibilità che i singoli Paesi avranno di riconoscere ai fini del green pass anche altri vaccini oltre a quelli autorizzati dalla Ue. “Una strada che – sottolinea l’associazione – l’Italia ha già aperto con l’accordo raggiunto per i cittadini di San Marino e che adesso è importante estendere a tutti gli stranieri presenti in Italia che hanno scelto il vaccino russo, a partire dai lavoratori agricoli”. “Sono circa 180mila gli addetti stranieri in agricoltura che – precisa Coldiretti – provengono da Paesi che hanno autorizzato il vaccino russo sia in Europa che in altri continenti, ma non mancano gli stranieri immunizzati con il siero cinese Sinovac”. “A livello nazionale – continua l’associazione – viene ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con lavoratori provenienti da ben 155 Paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura, fornendo il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore”. “Per la grande maggioranza si tratta di lavoratori che – spiega Coldiretti – spesso da anni collaborano per garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese”. Secondo l’associazione, “per garantire l’adeguata copertura degli organici necessari a salvare i raccolti è urgente però anche introdurre strumenti flessibili, concordati con i sindacati, che consentano a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi ma c’è la necessità di prorogare i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia e di pubblicare il decreto flussi 2021”.

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