Lesbo: Calestini (Unicef Grecia), “3.800 bambini rimangono sull’isola, non hanno ancora una sistemazione adeguata e accesso a servizi di base”

“Gli sforzi in corso da parte del governo greco per la creazione di una nuova struttura temporanea a pochi chilometri dal distrutto Centro di registrazione e identificazione di Moria sono certamente considerevoli. Il ministro per le Migrazioni e l’asilo, Mitarakis, si trova sul posto e prevede che nel corso della giornata saranno disponibili 8.000 posti. Confida che la nuova struttura potrà ospitare fino a 12.000 persone in pochi giorni – in linea di principio potrebbe ospitare l’intera popolazione di Moria”. Lo ha dichiarato Luciano Calestini, rappresentante di Unicef Grecia, dall’isola di Lesbo alla conferenza stampa svoltasi oggi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra. “Un gran numero di organizzazioni, tra cui l’Unicef, l’Unhcr, l’Oim, così come attori internazionali e locali come Medecins du Monde (Mdm), Msf, Iliaktida e molti altri, sostengono gli sforzi guidati dallo Stato greco 24 ore su 24”, ha proseguito Calestini, sottolineando come sia “davvero positivo che al sesto giorno da questo tragico evento siamo già così vicini a trovare una soluzione provvisoria”. Tutti i 406 bambini non accompagnati già identificati, che erano stati ospitati all’interno del Ric Moria, sono stati immediatamente accolti in un centro dell’Unicef e trasferiti a Salonicco nel giro di 24 ore dall’incendio. Altri 35 bambini non accompagnati o separati sono stati identificati di recente e – ha spiegato Calestini – “stiamo lavorando per ricongiungerli con le loro famiglie o per garantire che vengano ricollocati immediatamente in strutture adeguate”. “Non dobbiamo inoltre perdere di vista il fatto che ci sono ancora circa 430 bambini non accompagnati in altre isole greche, comprese Samos e Chios, che dovrebbero essere inclusi in qualsiasi piano di ricollocazione immediata”, ha proseguito il rappresentante dell’Unicef, ricordando che “nonostante questi sforzi, 3.800 bambini rimangono a Lesbo e non hanno ancora una sistemazione adeguata e accesso ai servizi di base”. “L’Unicef – ha precisato – è pronto ad assicurarsi che i 3.800 bambini colpiti rimasti sull’isola possano accedere ad un immediato sostegno psicosociale e di altro tipo. E in tempi rapidi, ad assicurarsi che abbiano accesso all’istruzione”. Come ha ricordato Francesco Samengo, presidente di Unicef Italia, il Fondo per l’infanzia “ha lanciato un primo appello di 1,17 milioni di dollari per rispondere ai bisogni immediati e a lungo termine dei bambini e delle loro famiglie colpite dall’incendio nel campo di Moria”.

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