Colombia: appello della società civile all’Onu per tutelare l’infanzia dagli attacchi armati

In seguito all’istituzione della prima Giornata internazionale per la tutela dell’istruzione dagli attacchi armati, istituita a maggio 2020 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la rete nazionale contro il reclutamento dei baby soldati in Colombia (Coalico), l’Osservatorio sulle realtà sociali dell’arcidiocesi di Cali, la “Scuola viaggiante e altre organizzazioni sociali” hanno inviato una petizione a Luis Pedernera, presidente del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia di Ginevra e anche al Governo italiano. I firmatari invocano il sostegno della comunità internazionale per chiedere al presidente Duque di proteggere le scuole come spazio necessario per garantire il diritto all’educazione alla pace e tutelare l’istruzione, come un diritto fondamentale dei bambini anche in tempo di guerra. “Esprimiamo preoccupazione per i pericoli e rischi dell’infanzia e adolescenza colombiana coinvolta nel conflitto armato e sociale. Coalico ha diffuso un recente report, documentando i casi di 600 alunni vittime di attacchi nelle scuole tra gennaio e giugno 2020. Per esempio la scuola Semillas di Bogotá, negli ultimi due anni, è stata oggetto di 8 attacchi di gas lacrimogeni dell’Esmad, nelle vicinanze della porta Calle 26 dell’Università nazionale, che hanno messo in pericolo la vita di 70 bambini, età 3-6 anni”.
Come evidenzia il segretario generale delle Nazioni Unite nel suo ultimo rapporto sui bambini che vivono in situazioni di conflitto armato, nel 2019 si sono verificati 927 episodi di attacchi armati contro scuole e ospedali. In un numero crescente di teatri di guerra le scuole vengono abbandonate e utilizzate come infrastrutture militari, con un maggiore rischio di essere danneggiate o distrutte. Privi della protezione offerta dalle scuole, i bambini rimangano più facilmente vittime di violenze, abusi, reclutamento da parte dei gruppi armati e soffrono anche problemi respiratori per gli attacchi con gas lacrimogeni perpetrati dalla polizia.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori