Usura: mons. Savino (Cassano all’Jonio), “va contrastata da tutti affinché libertà, lavoro e dignità siano garantiti a ciascuno”

“L’amara realtà dell’usura oggi assume i connotati del più becero prodotto della società. Una declinazione illegale del credito, del tutto in contrasto ed in negazione con la dottrina sociale della Chiesa, trasforma signorotti d’affare, in giacca e cravatta, in commercianti di utili senza scrupolo, senza alcun limite legale, a discapito di tanti onesti lavoratori e imprenditori che si affannano per sostenere le necessità della famiglia e permettere ai propri figli un riscatto che la propria terra, come la Calabria, non garantisce e talvolta nemmeno consente”. Lo ha scritto mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, in una lettera dal titolo “Una pandemia sociale di nome usura”. “L’usura va contrastata da tutti, dai più giovani”, ha scritto il presule, “a cui bisognerebbe rivolgere lezioni di legalità, ai più anziani, affinché libertà, lavoro e dignità siano garantiti a ciascuno”. Essa è “un grave peccato che provoca angoscia, disperazione e morte; è un male economico e morale che desertifica e distrugge sia il debitore che il creditore, nella pretesa assurda di ridurre tutti a devoti del denaro”.
Mons. Savino evidenzia che “gli uomini impegnati nelle Istituzioni, come garanti dell’eguaglianza sociale, sono chiamati a prevenire e contrastare ogni forma di criminalità come l’usura e il pizzo, che continuano a mietere vittime, nel silenzio e nell’indifferenza” .

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