Messico: 15 persone massacrate a San Mateo del Mar. Vescovo di Tehuantepec, “promuovere pace e riconciliazione”

Un massacro di quindici persone, causato da uno scontro che ha visto coinvolti una banda armata e gli indigeni dell’etnia Ikots. Il fatto è accaduto lunedì a San Mateo del Mar, nello Stato sud-occidentale messicano di Oaxaca. Le cronache raccontano episodi raccapriccianti, di vittime prese a sassate, uccise con il machete, bruciate. E non si tratta del primo episodio che abbia visto di recente coinvolti, perlopiù come vittime, gli indigeni che vivono sull’istmo di Tehuantepec.
Sull’episodio è intervenuta ieri la diocesi di Tehuantepec, con una lettera alle autorità federali, statali e municipali, firmata dal vescovo, mons. Crispín Ojeda Márquez, e dal vescovo emerito, mons. Arturo lona Reyes. Nella lettera scrivono: “Con profonda preoccupazione ci rivolgiamo a voi per richiedere il vostro intervento in eventi che sono sicuramente di vostra conoscenza e che, a causa della loro serietà, danneggiano profondamente una comunità indigena, che, di fronte all’abbandono da parte dei vari livelli del Governo, ha subito di conseguenza gravi violazioni ai propri diritti umani: il diritto alla vita, all’integrità e alla sicurezza personale, allo sviluppo, al pieno accesso ai diritti economici, sociali e culturali, al diritto alla pace”.
I vescovi non si nascondono che la violenza coinvolge anche la stessa comunità indigena, ma si dicono preoccupati per la presenza di “attori esterni che alimentano la violenza di questi fratelli” e per l’elevata insicurezza e violenza in cui vivono queste persone. E chiedono alle autorità un’attenzione particolare per i minori che sono rimasti orfani e per le donne vittime di violenza; inoltre, chiedono di realizzare sollecite indagini che non lascino impuniti i colpevoli e la promozione di “un processo di pace e riconciliazione”.

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