Coronavirus Covid-19: Ordine di Malta, progetti in 120 Paesi del mondo per aiutare malati, poveri, senzatetto, anziani

L’Ordine di Malta sta potenziando il suo impegno in tutto il mondo per affrontare la pandemia di Covid-19. Molti dei progetti socio-sanitari nei 120 Paesi in cui operano i corpi di soccorso e di volontariato delle sue associazioni sono stati ampliati o convertiti in programmi di prevenzione e cura dei malati di Covid. Sono stati aperti nuovi reparti ospedalieri per i pazienti Covid e gli ospedali esistenti gestiti dall’Ordine di Malta sono stati convertiti in unità di terapia intensiva. Sono questi alcuni dei punti che emergono dal “Terzo Rapporto Covid” dell’Ordine diffuso oggi. Il testo riporta la sintesi delle azioni intraprese in tutto il mondo dall’Ordine religioso laicale della Chiesa cattolica, mostrando le diverse campagne di sensibilizzazione e i servizi Wash (acqua, servizi igienici, igiene).
In Europa i volontari dell’Ordine di Malta sono impegnati, tra le varie cose, nella consegna a domicilio di medicinali (Albania), nella gestione degli ospedali da campo (Austria), nell’assistenza ai senzatetto (Francia, Belgio e Repubblica Ceca), rifugiati (Germania), anziani (Irlanda) e rom (Ungheria). In Gran Bretagna è stato avviato il “Progetto Brompton”, per il quale ogni settimana membri e volontari confezionano abiti e materiale essenziale per la distribuzione ai senzatetto di Londra che ora si trovano in ostelli e alberghi. Sono stati donati tablet alle 70 case di riposo dell’Ordine (in 4 contee), in modo che i residenti possano rimanere in contatto con i familiari. In Italia i medici dell’Ordine stanno fornendo assistenza sanitaria e tecnica (attraverso servizi medici, logistici, psicologici e spirituali) per pazienti, poveri e bisognosi. Lo stesso avviene in Lituania e a Malta. Forniture mediche, e non solo, sono state donate in Romania, Serbia, Polonia, Slovacchia. Pacchi viveri in Spagna.
Analoghe iniziative, si legge nel report, sono portate avanti anche nelle Americhe, in particolare in Colombia e Venezuela, dove la crisi economica è gravissima. Numerose le campagne di sensibilizzazione e di aiuto in Messico, Perù, Porto Rico, Uruguay. L’assistenza vede i volontari dell’Ordine in prima linea per consegnare pasti caldi ai bambini indigenti e ai senzatetto. Negli Usa sono stati allestiti dei drive through per il test del coronavirus.
In Africa le misure di prevenzione necessarie sono state attuate in Benin, Costa d’Avorio, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan. Medicine e cibo sono stati distribuiti in Sud Africa.
In Asia volontari al lavoro in Afghanistan, dove l’Ordine di Malta sostiene i funzionari sanitari nello screening dei pazienti e nella promozione dell’igiene. C’è grande preoccupazione per le condizioni sanitarie dei rifugiati Rohingya nei campi di Cox Bazar in Bangladesh. Progetti avviati in Myanmar, Filippine, Tailandia, Bangladesh, Cambogia, Corea del Sud. Prosegue intensa anche l’attività in Medio Oriente dove sono operative cliniche mobili (Libano), campagne di sensibilizzazione igienico sanitaria (Siria, Palestina, Yemen, Giordania). Infine in Oceania l’Ordine assiste anziani e senzatetto (Australia), con articoli per l’igiene, cibo e vestiario.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa