Gioco d’azzardo: Consulta nazionale antiusura, “no a rinnovo automatico concessioni in scadenza”

“Mentre si stanno definendo le misure economiche per l’emergenza da Covid-19, notiamo che si ripresentano varie pressioni sul Governo anche sulla ‘questione azzardo'”. La denuncia è della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II , che spiega: “Giunge notizia infatti che s’intenda rinnovare automaticamente le concessioni dei giochi on line, scommesse e bingo in scadenza fino al 31 dicembre 2022. Le implicazioni sono tali e tante che le scelte istituzionali non si possono adottare con la decretazione di urgenza”.
Non si tratta infatti di “generi di prima necessità”, sottolinea la Consulta nazionale antiusura, per la quale “occorrono decisioni ponderate, per i gravi riflessi che possono avere sulle fasce più povere e fragili della società, con il rischio di consolidare un sistema di spesa che nuoce tanto all’economia quanto alla salute dei cittadini”.
Per tali ragioni la Consulta registra “con allarme l’orientamento teso a prorogare, senza bandi e senza aver fissate stringenti condizioni, le concessioni”.
In questo periodo di pandemia “da un lato è aumentata in modo rilevante la povertà e dall’altro si sono rinforzate le azioni di solidarietà, come ad esempio a Milano, dove la Caritas ha dovuto aumentare per un 50% del volume la distribuzione di alimenti. Anche a Palermo vi sono state manifestazioni drammatiche, delle persone che hanno fame”.
Nella presente congiuntura, “proprio il gioco d’azzardo può rallentare la ripresa economica. Il Paese necessita invece di nuovi modelli economici dove non entrino in contrasto tra loro il giusto margine economico, la salute pubblica e la dignità della persona”.
La Consulta nazionale antiusura rivolge dunque “l’ennesimo appello al Governo per scelte ponderate e per il bene comune dell’Italia”.
In questo senso auspica che “sia istituito un tavolo di tecnici di comprovata professionalità e indipendenza che valutino ex ante le conseguenze sociali, economiche e cliniche dei giochi in concessione, per poi indicare strategie di riconversione in comparti economici che garantiscano lavoro, salute ed equità nella distribuzione delle risorse”.
“Attivare una strategia di uscita è indispensabile e possibile in questo momento, sarebbe un grande segnale di amore e di cura per il Paese e i suoi cittadini”, conclude la Consulta nazionale antiusura.

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