Ambiente: Istat, il consumo di suolo continua ad avanzare. Aumenta il riciclo di rifiuti ma anche la produzione. Biodiversità ad alto rischio estinzione

Nel nostro Paese “la quota di consumo di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia, cresciuta di 5 punti percentuali nel corso dell’ultimo decennio, registra nel 2018 una lieve diminuzione, attestandosi al 17,8% (-0,5 punti percentuali). L’Italia rientra comunque tra i, non numerosi, Paesi Ue che hanno già raggiunto il target nazionale fissato per il 2020. L’apporto da rinnovabili risulta piuttosto variegato a livello settoriale, con quote più rilevanti per il settore elettrico rispetto al termico e al settore trasporti. La quota di rinnovabili sul consumo interno loro di energia elettrica presenta un netto incremento nel 2018, fino a raggiungere il 34,3%”. Lo afferma oggi l’Istat diffondendo il “Rapporto SDGs 2020. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia”.
L’Italia detiene anche il primato europeo del prelievo di acqua per uso potabile, in termini assoluti, da corpi idrici superficiali e sotterranei, con valori tra i più elevati anche in termini pro capite. “Nel 2018 – si legge nel Rapporto – il volume di acqua complessivamente prelevato per uso potabile si attesta a 9,2 miliardi di m³, pari a 419 litri giornalieri per abitante, segnando, per la prima volta dal 1999, una diminuzione rispetto alla rilevazione precedente”. In leggero miglioramento l’efficienza delle reti: la quota di acqua immessa che arriva agli utenti finali è pari al 62,7%, circa due punti percentuali in più rispetto al 2016.
Il 2018 ha segnato ulteriori avanzamenti dell’Italia nel campo della gestione dei rifiuti, seppure in presenza di un incremento dei rifiuti urbani (Ru) pro capite. La percentuale di riciclaggio aumenta, raggiungendo il 51%, un livello che consente al nostro Paese di superare, per il primo anno, l’obiettivo 2020. Aumenta anche la percentuale di Ru oggetto di raccolta differenziata (58%), pur restando ancora al di sotto degli obiettivi normativi.
Per quanto riguarda le emissioni complessive di gas serra, in Italia il valore si stabilizza a 7,3 ton CO2/ab. Le emissioni atmosferiche delle unità residenti italiane sono per i tre quarti generate dalle attività produttive e per un quarto dalla componente consumi delle famiglie.
Il consumo di suolo continua ad aumentare (circa 48 km² di nuove superfici asfaltate o cementificate nel corso del 2018). Nel 2018 il 7,6% del territorio italiano è coperto da superfici artificiali impermeabili, che impediscono al suolo sottostante di svolgere le proprie funzioni naturali, e quasi il 40% presenta un elevato grado di frammentazione. Alto anche il rischio per la biodiversità: circa il 30% delle specie terrestri di vertebrati e il 20% delle specie di insetti presenti in Italia sono in pericolo di estinzione, mentre continuano a diffondersi specie alloctone invasive (più di 10 nuove specie vegetali e animali introdotte ogni anno, dal 2000 al 2017).

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