Coronavirus Covid-19: mons. Seccia (Lecce), “celebrare la propria mensa eucaristica pasquale sulla mensa domestica”

Mentre ci si appresta a vivere una Pasqua diversa dal solito, l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, oltre che inviare a tutti i sacerdoti le disposizioni per i riti durante questa emergenza sanitaria di coronavirus Covid-19, vuole raggiungere i fedeli con un pensiero di accompagnamento. “Chi mai l’avrebbe immaginato, che una volta che i magi ‘per un’altra strada fecero ritorno al loro paese’, avremmo dovuto vivere e celebrare una Pasqua così sobria e in isolamento totale?”, le parole di mons. Seccia che ricorda Natale e Pasqua dei cristiani che vivono nei Paesi assediati da guerre, guerriglie e persecuzioni, epidemie e catastrofi naturali per riflettere sul centro di tutto l’anno liturgico che subirà gli effetti dell’emergenza sanitaria: “Anche nell’emergenza sia per tutti noi una Pasqua di Passione, Morte e soprattutto di Risurrezione”. L’arcivescovo di Lecce ricorda la preghiera di Papa Francesco di venerdì scorso e invita tutti ad attendere “l’alba del primo giorno dopo il sabato” con “la speranza che non ha mai smesso in queste settimane di alimentare le nostre certezze di credenti”, consapevole che si potrà celebrare “la vittoria del peccato sulla morte e anche sul virus che ha messo in ginocchio l’umanità e miete vittime su tutta la terra”. Mons. Seccia assicura i fedeli della diocesi che la Pasqua sarà celebrata “pregando con voi e per voi! Anche se a porte chiuse. E voi, ne sono certo, ci sarete vicini, presenti anche se distanti: tutti in preghiera e in comunione dalle vostre case”. La pagina internet Portalecce e il canale Telerama saranno i mezzi per poter seguire i riti della Settimana santa, orfana per quest’anno di tutte le tradizionali processioni. L’arcivescovo descrive l’impossibilità di confessarsi e comunicarsi come “digiuno” da offrire in preghiera ripetendo al termine di ogni Padre nostro “Liberaci dal male, liberaci dal male, liberaci da questo male”. “Egli non avrà paura dei muri e delle porte, entrerà nelle nostre case e verrà a visitarci e a portarci la pace del cuore”, le parole di mons. Michele Seccia che conclude: “Facciamoci trovare pronti anche come famiglia, piccola Chiesa chiamata, più che mai quest’anno, a celebrare la propria mensa eucaristica pasquale sulla mensa domestica. Sara una Pasqua ‘a tavola’, come nell’ultima cena”.

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