Coronavirus Covid-19: Libano, Chiese offrono residenze ed edifici per i contagiati costretti alla quarantena

Le Chiese libanesi offrono residenze e edifici per i contagiati costretti alla quarantena: ha iniziato la diocesi maronita di Byblos, dove il vescovo Michel Aoun ha messo a disposizione per i malati di coronavirus costretti all’isolamento una residenza estiva appartenente all’eparchia. Poi, ieri sera, secondo quanto riferito da Fides, padre Fadi Tabet, dell’ordine dei Missionari libanesi “Kreimisti”, da poco nominato responsabile del santuario di Nostra Signora del Libano a Harissa, ha annunciato di mettere a disposizione delle autorità sanitarie libanesi il Betania Harissa Hotel, ampia e accogliente residenza alberghiera solitamente riservata ai pellegrini, affinché possano esservi ospitate le persone contagiate dal Coronavirus che devono essere curate in regime di quarantena. L’epidemia del Coronavirus è sbarcata in Libano in piena crisi economico-politica, anche per questo sono ancora più eloquenti i segnali spontanei di resilienza, generosità e solidarietà che affiorano in tutta la società libanese. Tra le comunità cristiane, si moltiplicano e vendono seguite con partecipazione le vicende di chi è stato colpito dal virus e vive tale circostanza come un tempo di prova nel proprio cammino di fede. Nella comunità dei gesuiti, ben 11 padri sono risultati positivi ai test del Covid-19. Tutti i padri della comunità vivono isolati ognuno nella propria stanza, nella casa gesuita di Monot, e hanno iniziato un tempo di ritiro spirituale scandito ogni sera da spunti di preghiera e riflessione biblica diffusi anche all’esterno della comunità, per chiunque voglia condividere dalla propria casa questa particolare forma di esercizio spirituale.

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