Coronavirus Covid-19: card. Bassetti (Perugia), “clima surreale, la croce è la nostra speranza”

“In questa Quaresima, così provata, vogliamo stare saldamente abbracciati alla croce di Gesù, che è l’unica nostra speranza. Essa risplende in modo particolare, in questi giorni dolorosi, segnati da morte, sofferenza e disorientamento”. Lo scrive l’arcivescovo di Perugia e presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, alla comunità diocesana nella sua “Lettera settimanale di collegamento”, la seconda nei giorni del Coronavirus, pubblicata sul sito dell’arcidiocesi e inviata a parrocchie, comunità religiose, associazioni e movimenti ecclesiali attraverso la newsletter Nuntium Perusinum.
Riflettendo sulla città di Perugia, in emergenza sanitaria, il cardinale evidenzia: “Si ha l’impressione di vivere in un clima surreale. Piazza IV Novembre è vuota. Le pochissime persone che l’attraversano sembrano ombre: passano rapidamente e subito scompaiono. Una persona mi ha scritto: ‘Prego il Signore e gli dico: fino a quando?’. Non temete, il Signore continua a far splendere su di noi la luce del suo volto e ci dona la sua salvezza”. “La croce – scrive il card. Bassetti – è il culmine del dolore di Dio e dell’uomo e al tempo stesso l’orizzonte sconfinato di tutto l’amore di Dio e del pallido amore di noi, sue creature. Anche se sulla terra vivono miliardi di uomini e di donne, la passione di Cristo e la sua morte in croce, restano indivisibili, e quindi partecipate in pienezza a ciascuno. Tutto l’amore del Crocefisso si riversa su di me, ma anche su ciascuno dei miei fratelli e delle mie sorelle e questo mi porta ad avere rispetto e carità nei confronti di tutti”.

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