Coronavirus Covid-19: Fise Assoambiente, igiene ambientale e gestione rifiuti a rischio. Mancano Dpi per addetti. Urgenti rifornimento e Iva agevolata

Le attività di igiene ambientale e gestione rifiuti rischiano di bloccarsi in diverse aree del Paese a causa dell’assenza di dispositivi individuali di protezione (Dpi) per tutti i 90mila addetti del settore che ogni giorno, anche in piena emergenza Covid-19, stanno continuando a garantire i servizi pubblici ed essenziali di raccolta e gestione dei rifiuti urbani e speciali. Per venire incontro alle nuove esigenze di sicurezza “chiediamo al Governo di assicurare un adeguato rifornimento di questi dispositivi alle imprese del settore e di valutare in questa fase di emergenza misure fiscali sui Dpi per supportare le aziende”. La denuncia e la proposta sono contenute in una lettera indirizzata da Fise Assoambiente (l’associazione che rappresenta le imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali ed attività di bonifica) al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. L’associazione chiede al ministero di “attivarsi urgentemente allo scopo di fornire disposizioni chiare e coordinate, per ora lasciate solo all’iniziativa di poche Regioni”. “Per venire incontro alle nuove esigenze di sicurezza – prosegue la lettera – chiediamo inoltre al Governo di valutare l’imposizione di un’Iva agevolata (al 4%) per questi dispositivi e la possibilità di detrarre i costi relativi in forma maggiorata. Un’agevolazione fiscale che potrebbe alleggerire lo stato economico delle aziende in questa fase emergenziale e tutelerebbe fortemente i lavoratori”. Sul tema dell’aumento dei costi, l’Associazione segnala inoltre che il costo delle mascherine utilizzate dai lavoratori del settore è oggi raddoppiato e che quindi occorre monitorare attentamente l’andamento dei loro costi sul mercato al fine di evitare eventuali distorsioni.

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