Coronavirus Covid-19: Libera e Lavialibera, “6 interdittive antimafia al giorno nel 2020, +6,5% i fenomeno di usura, allarme per i cybercrime”

“Impennata del numero di interdittive antimafia che nei primi nove mesi dell’anno viaggia alla media di sei al giorno, 23 prime attività pre investigative collegati alla criminalità organizzata con il coinvolgimento di 26 Direzioni distrettuali competenti e 128 soggetti attenzionati, l’incremento dei fenomeni di usura, in crescita del 6,5 per cento, rischio liquidità per circa 100mila imprese società di capitali e allarme per i cybercrime in aumento rispetto allo scorso anno”. Insomma, “mafie e Covid: fatti l’uno per l’altro”. È quanto risulta dal rapporto “La tempesta perfetta. Le mani della criminalità organizzata sulla pandemia”, curato da Libera e da Lavialibera nel quale convergono dati e analisi desunti dal grande lavoro compiuto dalle forze dell’ordine nel loro complesso, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, e dalle relazioni istituzionali della Direzione investigativa antimafia, della Procura nazionale e degli studi e rapporti sul riciclaggio della Banca d’Italia.
Dal turismo alla ristorazione, dal settore sanitario a quello dei rifiuti, dagli appalti all’energia, fino alla grande finanza. L’infezione sanitaria del virus affianca l’infezione finanziaria mafiosa. Senza dimenticare le opere di ristrutturazione ed ampliamento delle Residenze sanitarie per anziani. L’emergenza in atto, evidenzia il rapporto, potrebbe determinare una crescita esponenziale dei profitti derivanti dal malaffare.
I mafiosi e i corrotti, spiega il dossier, ora sono in agguato o già operanti, come si evidenzia dall’incremento di alcuni reati spia. Si registra, infatti, “un’impennata, con un andamento disomogeneo a livello territoriale, del numero di interdittive antimafia emesse dalle prefetture nei confronti di aziende controllate o condizionate dalle organizzazioni criminali. Nei primi nove mesi dell’anno si viaggia alla media di sei interdittive al giorno”. Il ministero dell’Interno ne registra 1.637 (nello stesso periodo del 2019 erano state 1540) con un incremento del 6,3 per cento. Gli aumenti maggiori si registrano “in Campania che passa dalle 142 interdittive del 2019 alle 268 del 2020 (+229 per cento) segue Emilia Romagna con + 89 per cento”. Da segnalare “le nuove entrate della Sardegna che passa da zero interdittive del 2019 alle otto del 2020, le Marche da zero del 2019 alle dieci del 2020, Trentino Alto Adige da zero a due interdittive. Significativo il dato del Molise che passa dalle sei interdittive del 2019 alle 28 del 2020 (+366 per cento) e della Toscana con 26 interdittive nel 2020 erano dieci nel 2019 (+160 per cento)”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori