Coronavirus Covid-19: Caritas-Focsiv, “milioni di famiglie senza cure e medicine, serve deroga a brevetti su vaccini e farmaci”

Sono oltre 62,5 milioni i casi confermati di Covid-19 con quasi 1,5 milioni di morti. “La priorità deve essere quella di adottare le misure adeguate che garantiscano a tutti l’accesso ai vaccini contro il Coronavirus e alle tecnologie essenziali necessarie per assistere i malati. Se proprio bisogna privilegiare qualcuno, questi dovrebbero essere i più poveri”. Lo affermano oggi Caritas italiana e Focsiv, in una nota di aggiornamento nell’ambito alla Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano“, una azione di sensibilizzazione e raccolta fondi per mitigare gli effetti della “pandemia della fame” in molti Paesi del mondo. “Al di là delle cure sperimentali costosissime che restano appannaggio dei più ricchi – precisano -, anche per l’accesso alle cure ordinarie in molti Paesi del mondo si verifica una vera e propria ‘selezione sociale'”. A Chicago, ad esempio, gli afroamericani rappresentano solo il 30% della popolazione, ma costituiscono più del 50% dei casi di contagio e circa il 70% dei decessi per il Covid-19. Senza contare le conseguenze sulla salute mentale. Se questo accade negli Stati Uniti, la situazione è ancora peggiore nei Paesi del cosiddetto “Sud globale”, a causa di sistemi sanitari fragili: “Milioni di famiglie povere e impoverite oltre ad essere più esposte al rischio di contagio, in questa emergenza, rischiano di rimanere senza cure e medicine per mancanza di soldi, oppure non accedono più ad alcuni servizi”.
Caritas e Focsiv ricordano che i Paesi ricchi, che rappresentano il 13% della popolazione mondiale, “si sono accaparrati già più di 2 miliardi di dosi dei futuri vaccini, mentre l’accesso a questi ultimi sembra essere tutt’altro che vicino per i cittadini del Sud globale”. Un rischio reso possibile dal “Trips”, il trattato su “Trade related aspects of intellectual property rights”, che regola i brevetti e la proprietà intellettuale e che potrebbe rendere “privata” la proprietà dei vaccini Covid-19, anche grazie alle ingenti risorse messe a disposizione dal settore pubblico. Le due organizzazioni ricordano che il regime di proprietà intellettuale ha “già provocato danni gravissimi sia ai Paesi più poveri, come nel caso di patologie come Hiv/Aids, malaria, polmonite” ma anche in Italia, ad esempio, per la nuova terapia contro l’epatite C che ha costi esorbitanti. Caritas e Focsiv citano come buona prassi una iniziativa in India e Sudafrica per ottenere una deroga ai diritti di proprietà intellettuale in riferimento a farmaci, vaccini, mezzi diagnostici, dispositivi di protezione personale e tutte le tecnologie necessarie a fare fronte alla pandemia. “È una proposta ragionevole – sottolineano – che ha il sostegno di molti Paesi, di organizzazioni internazionali, di personalità ed esperti, e anche da parte dalla Santa Sede”.

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