Comunicazione: Corrado (Cei), “comunicare il bene per sostenere l’attesa non in maniera passiva”

“Capita alle volte che una chiacchierata mattutina con un amico generi pensieri che disegnano percorsi altri rispetto alla routine quotidiana. E, così, questa mattina la condivisione di una strofa dell’inno della preghiera della Comunità di Bose diventa motivo di riflessione rispetto anche al proprio ambito d’impegno”. Lo riferisce il direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei, Vincenzo Corrado, nella newsletter diffusa oggi, che cita: “La sentinella nella veglia invoca il giorno dalla notte; volgiamo gli occhi al Dio con noi; il suo splendore ci pervade”.
Corrado si chiede se come operatori della comunicazione “possiamo invocare il giorno dalla notte”, ovvero “possiamo ‘squarciare’ la notte di questo tempo con la luce della speranza? E in che modo?”. La risposta indicata viene da Papa Francesco, dall’Evangelii gaudium: “Comunicandolo, il bene attecchisce e si sviluppa. Per questo, chi desidera vivere con dignità e pienezza non ha altra strada che riconoscere l’altro e cercare il suo bene”. Quindi, la chiosa del direttore dell’Ufficio Cei: “Comunicare il bene può sostenere l’attesa non in maniera passiva, ma collaborando attivamente a narrare il volto bello della società”.

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