Demografia: Istat, in aumento il livello di istruzione ma sono ancora importanti i divari territoriali

In Italia dal 2011 al 2019 diminuiscono, sia in termini assoluti che percentuali, le persone che non hanno concluso con successo un corso di studi (dal 6% al 4,6%), quelle con al massimo la licenza di scuola elementare (dal 20,7% al 16,0%) e di scuola media (dal 30,7% al 29,5%). Allo stesso tempo, aumentano i residenti che hanno conseguito diplomi di Istruzione secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, titoli terziari di I e II livello (lauree e diplomi accademici) e dottorati di ricerca. In particolare, si contano quasi 36 diplomati (31 nel 2011) e 14 laureati (11 nel 2011) ogni 100 cento individui di 9 anni e più mentre i dottori di ricerca passano da 164.621 a 232.833, con un incremento pari a più del 40%. È quanto certifica oggi l’Istat, diffondendo i dati definitivi 2018 e 2019 del “Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni”.
Stando ai dati diffusi, i laureati e le persone che hanno conseguito un diploma di Alta formazione artistica musicale e coreutica di I o II livello rappresentano il 13,9%1 della popolazione di 9 anni e più. Il 35,6% dei residenti ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale; il 29,5% la licenza di scuola media; il 16,0% la licenza di scuola elementare. La restante quota di popolazione si distribuisce tra analfabeti e alfabeti senza titolo di studio (4,6%) e dottori di ricerca, che possiedono il grado di istruzione più elevato riconosciuto a livello internazionale (232.833, pari allo 0,4% della popolazione di 9 anni e più). La quota di laureati o diplomati Afam è più alta della media nazionale al Centro (16,0%) e nel Nord-ovest (14,1%). I dottori di ricerca concorrono in tutte le ripartizioni con una incidenza tra lo 0,3% del Meridione e lo 0,6% del Centro. Per il diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale la quota maggiore si rileva nel Nord-est (37,5%) mentre nelle restanti ripartizioni varia tra il 31,2% delle due Isole maggiori e il 37,3% del Centro. Nel Mezzogiorno si registra invece la quota più consistente di persone senza alcun titolo di studio, sono il 5,9%.
“Considerando la classe di ampiezza demografica si conferma che nei Comuni più popolosi è maggiore l’incidenza dei titoli di studio più elevati”, spiega l’Istat, mentre “le differenze si fanno meno incisive considerando i diplomi di istruzione secondaria”.

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