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Brexit: avanti coi negoziati. Stuart (Un. Nottingham) al Sir, “Johnson in bilico” tra pandemia e divorzio dall’Ue

“Sono stato incoraggiato dal tono usato dalla presidente della Commissione europea che ha mostrato disponibilità verso la richiesta del Regno Unito di avere più sovranità, uno dei nodi chiave delle trattative”, dice il politologo Mark Stuart dell’Università di Nottingham. “Mi preoccupa, invece, il fatto che Boris Johnson, dopo aver incontrato i suoi ministri per aggiornarli sugli ultimi sviluppi del dialogo con Bruxelles, abbia detto che l’Ue e il Regno sono ancora molto lontani sui nodi cruciali residui, e un no deal resta al momento l’epilogo più probabile”. L’esperto spiega come “Boris Johnson sia molto in difficoltà, in questo momento, alle prese con una ribellione di deputati conservatori ai quali non piace la sua gestione della pandemia e anche desideroso di accontentare la dirigenza del partito che non ne vuole sapere di un accordo con la Ue”. Anche se un “no deal” danneggerebbe l’economia britannica, soprattutto nel lungo periodo, rappresenterebbe un vantaggio per il primo ministro. “Se un accordo ci sarà, il premier si ritroverà con il problema che ha avuto Theresa May. Farlo approvare dal parlamento. In questo momento ce la farebbe soltanto con il sostegno del partito laburista ma questo lo danneggerebbe politicamente. Come può continuare un leader Tory aiutato dall’opposizione? Oppure Johnson si ritroverà alle prese con una serie di voti senza che riesca a trovare una maggioranza, proprio come è capitato a Theresa May”.

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