Bambina morta a scuola: mons. Lorefice (Palermo), “la separazione e la sofferenza per Marta non sono l’ultima parola”

“Oggi sono qui con voi accanto al corpicino ormai freddo di Marta e al dolore dei genitori e del fratellino, partecipe delle lacrime dei parenti, degli amici, dei compagnetti, della famiglia parrocchiale di Marta”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, che ha presieduto stamani il rito delle esequie della piccola Marta Episcopo, la bambina di dieci anni che ha perso la vita per un malore improvviso mercoledì scorso mentre si trovava nella scuola Vittorio Emanuele Orlando del capoluogo siciliano. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Maria Santissima del Rosario nel quartiere Cruillas.
L’arcivescovo, nel rivolgersi alla famiglia di Marta, ha fatto riferimento al Vangelo di Luca proclamato questa mattina, all’episodio dell’incontro di Gesù con la madre vedova e in procinto seppellire il suo unico figlio: “Nessuno di noi, nemmeno l’arcivescovo di Palermo, ha il potere di dire a te Agata, mamma di Marta, ‘non piangere’, tanto meno di dire a Marta ‘alzati’; ma Gesù sì. Egli anche oggi prova questa emozione profonda, quella che il Vangelo chiama la compassione, ma con l’autorevolezza che gli è propria”.
Nell’omelia, mons. Lorefice ha poi ricordato che “Gesù consola, dà speranza, non usa molte parole, dice l’essenziale, sapendo che il dolore non sopporta troppi discorsi”. “Il Signore è entrato ora nel buio del nostro lutto per allontanare il frastuono del nostro lamento e stendere la mano per toccare il cuore di Marta, pieno della vita e dell’amore che ha ricevuto e che ha saputo donare con la sua gioia a tanti, ai suoi cari, ai compagni di classe, ai suoi amici di catechesi”. Infine, il presule ha ribadito che “in Gesù ci arriva la compassione di Dio e nello stesso tempo la certezza della vita e della comunione eterna con i nostri cari”. “In Gesù già ora la separazione e la sofferenza per la morte di Marta non sono l’ultima parola, non sono la realtà e il sentimento che prevarranno”.

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